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13 luglio 2025
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Un fatto pericoloso: i palestinesi spariscono dai documenti siriani
di Leandro Leggeri

NON CITTADINI, NON RICONOSCIUTI: I PALESTINESI SPARISCONO DAI DOCUMENTI SIRIANI

Con una modifica silenziosa ma profondamente simbolica, le autorità siriane hanno iniziato a rimuovere la dicitura “palestinese siriano” dai documenti ufficiali dei rifugiati palestinesi, sostituendola con la formula “palestinese residente”.

Una scelta che non riguarda solo la burocrazia: è un atto politico che riscrive l’identità di centinaia di migliaia di persone, senza consultazione né trasparenza.

I nuovi documenti civili non solo cancellano il riferimento alla “sirianità” acquisita da generazioni di palestinesi nati e cresciuti nel paese, ma li classificano ora come “stranieri” — persino nei campi profughi dove le loro famiglie vivono da oltre settant’anni.

Le implicazioni sono gravi: dalla perdita potenziale di accesso ai servizi pubblici come scuola e sanità, fino alla compromissione del diritto al lavoro, alla proprietà e al riconoscimento legale di status familiari e civili.

Secondo quanto riportato dall’Osservatorio Siriano per i Diritti Umani (SOHR) e da altre fonti attendibili, il cambiamento è già visibile su documenti recenti, e sta colpendo anche registri datati, in un tentativo di “ristrutturazione” retroattiva dell’identità palestinese in Siria.

Il governo ha definito il tutto un “errore tecnico”, ma l’estensione geografica del fenomeno (che coinvolge Damasco, Daraa, Rif Dimashq e altre province) fa pensare a un disegno deliberato.

Per decenni, la Siria ha rappresentato uno degli spazi più stabili per i rifugiati palestinesi nella regione, offrendo diritti quasi paritari pur senza concessione della cittadinanza, in un fragile equilibrio tra inclusione e identità.

Oggi, quel compromesso viene spezzato. La comunità palestinese siriana rischia di diventare invisibile, non più solo apolide per diritto internazionale, ma esclusa anche dalla memoria e dalla storia dei luoghi che la ospitano.

In tempi in cui la negazione dell’identità è una delle forme più insidiose di repressione, un cambiamento di dicitura su un documento non è un dettaglio: è un avvertimento.

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