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Mattarella tace su Albanese ma si era esposto per altri
di
Paolo Mossetti
Sergio Mattarella ha ritenuto opportuno, mesi fa, scrivere un messaggio di solidarietą per l'allora direttore di Repubblica contestato alla Federico II.
Ha ritenuto urgente telefonare alla premier Meloni per un messaggio di insulti di un tizio random sui social. Ma oggi non trova parole per commentare le sanzioni - senza precedenti - a una giurista e studiosa italiana di impatto internazionale.
Č una scelta discutibile.
I toni, i modi, il CV di Francesca Albanese sono del tutto secondari in questa vicenda. Trump, su suggerimento di un altro governo colpevole di crimini di guerra, vuole intimidirla per il suo lavoro intellettuale, fondato su dati di realtą e inattaccabile nei contenuti.
Non a caso lo difendono l'ONU, l'UNHCR, Amnesty, Human Rights Watch, innumerevoli esperti moderati, economisti di fama internazionale e tanti studiosi ebrei democratici.
"Non possono essere cinismo o indifferenza a guidare i comportamenti delle nazioni", dice il presidente della Repubblica parlando dell'Ucraina. Giusto. Ma forse č il caso di applicare queste parole anche su un caso esemplare di tirannia nazionalista.
Israele non ha subito alcuna sanzione e gode del pieno sostegno economico delle aziende occidentali per perpetrare le sue politiche espansioniste e il suo apartheid: questo il motivo dell'insistenza di Albanese, della sua pubblica non-neutralitą, e questo il motivo per cui viene intimidita da un'amministrazione alleata dei fanatici religiosi e dei coloni violenti.
Tacendo su un sanzionamento prepotente, che bersaglia una figura autonoma, colpevole soltanto di usare le parole nel suo lavoro, il Quirinale sembra preferire il posizionamento geopolitico e il quieto vivere col governo Meloni ai principi liberali.
Come sottolinea l'European Center For Constitutional Rights di Berlino, le sanzioni statunitensi contro
Francesca Albanese costituiscono «la prima volta che uno stato ha imposto misure punitive mirate a un titolare di mandato delle Nazioni Unite».
Sarebbe il caso di porvi rimedio, prima che il precedente lasci un segno.
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