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A Roma il gioco delle parti
di
David Cappellini
La ridicola passerella europea di ieri a Roma, con i "volenterosi" ad incensare Zelensky e compagna e tutta la corte dei maggiordomi, Meloni in testa, a ribadire quanto siamo servi e sciocchi noi europei, ha dato modo ai TG governativi di imbastire un orribile cinema luce.
Propaganda e bugie sono oltre ogni limite di tollerabilità, Meloni non ha alcun peso politico specifico, segue solo gli ordini delle lobby bancarie e industriali, a cui si aggiungono quelle militari.
Mattarella non è da meno e provoca la nausea quando afferma che il diritto internazionale va rispettato, perché è evidente che questo obbligo non vale per Israele.
Il trionfo dell' ipocrisia e dell'impotenza serve però, a questi derelitti dei capi europei, per poter partecipare alla ricostruzione dell'Ucraina, perché questo alla fine interessa ai "volenterosi".
Non poteva mancare il commissario europeo Von der Leyen, il volto paradigmatico di quello che è oggi la UE, cioè un crogiolo di interessi privati e di lobby.
È dall'inizio di questa guerra, che pensano di poter ricostruire ciò che contribuiscono a far distruggere, guadagnando due volte, prima vendendo le armi che demoliscono e poi con la ricostruzione.
Gli Usa hanno già ottenuto ciò che volevano, tanto che hanno inviato un personaggio secondario. Trump voleva le terre rare, il resto lo concede ai servi sciocchi europei, che tanto glielo restituiranno comprando le armi statunitensi con il 5% del pil.
Una kermesse disgustosa del neocapitalismo occidentale, che non esita a provocare guerre per sopravvivere nella sua perenne sete di profitto, caduta la garanzia della posizione globale dominante, ormai in forte concorrenza con altre realtà economiche e demografiche assai più dinamiche.
 
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