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Costruttori di guerra sempre all'opera
di
Gabriele Tonelli
Mentre è in atto il più grande attacco di sempre con droni e missili russi che travolgono l'Ucraina e distruggono le infrastrutture fondamentali, a Roma, domani si parlerà di ricostruzione tra 15 capi di Stato e di governo e 2.000 aziende.
Se avranno validità gli accordi di Zelensky fatti con gli inglesi e poi con gli Usa per la cessione delle risorse naturali è difficile capire chi pagherà senza avere un ritorno economico.
Mentre la guerra continua e i russi occupano sempre maggiori territori, parlare di ricostruzione ha solo lo scopo di illudere/convincere Zelensky e i suoi, anche con lauti finanziamenti che la guerra deve continuare.
Un accordo che fermasse il conflitto e definisse condizioni di reciproche sicurezze metterebbe in discussione il colossale programma di riarmo della UE e della Nato.
Contestualmente all’incontro di Roma (per la ricostruzione) a Londra Macron e Starmer condurranno una riunione della coalizione che invia armi a Kiev: con o senza Trump la guerra deve continuare e ogni percorso negoziale va sabotato.
Questa politica che parla di “AIUTI” all’Ucraina, di fatto, la sta distruggendo in ogni sua componente: economica, sociale, politica e militare e contemporaneamente anche le istituzioni europee vengono deviare sempre più verso derive belliciste e guerrafondaie, il contrario della pace e prosperità che erano tra i principi fondamentali dell’Unione Europea.
Al momento, né a Roma né a Londra, è prevista una presenza statunitense ad alto livello governativo (Segretario di Stato o ministro della Difesa).
La patata bollente della guerra, praticamente è stata scaricata dagli Usa totalmente sull'Europa.
 
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