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10 luglio 2025
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Una brutta storia all'Arginone
di Cassiopea

Tutti chiamano Arginone il carcere di Ferrara solo perché il penitenziario è situato (ma tu guarda) al civico 327 di Via dell'Arginone a Ferrara. E l'Arginone, come veramente tanti altri carceri italiani, è veramente al collasso. Ed è un penitenziario con sezioni solo maschili. Non possiede una sezione transgender.

Proprio all'Arginone una detenuta trans era stata trasferita a fine marzo da una sezione del carcere di Reggio Emilia. Era stata coinvolta in una lite. Come sempre succede in questi casi è stato subito deciso il trasferimento. Da Reggio a Ferrara. Mi spiego? Trasferita in un carcere esclusivamente maschile.

La 40enne era detenuta nella Sezione Protetti, dell'Arginone, assieme a detenuti sex offender, condannati per reati legati alla violenza di genere. Come cazzo è stato possibile metterla in un istituto per soli uomini e non adeguato alle sue esigenze? Una tortura. Una vergogna, un fatto gravissimo, segno di grande cecità e ignoranza delle istituzioni.

La 40enne aveva chiesto immediatamente il proprio trasferimento. Voleva andare via da Ferrara, aveva già esplicitamente manifestato le proprie paure. Dentro aveva già ricevuto alcune molestie. Oltre a dover fare la doccia da sola, era già stata palpeggiata e qualcuno le aveva anche rivolto attenzioni poco gradite nei corridoi.

Aveva paura. Tanta paura.

Poi il 24 giugno scorso approfittando di uno dei momenti di socialità, in quattro con un inganno, l'hanno invitata prendere un caffè nella loro cella e tutti e quattro hanno abusato di lei. Violentandola. La detenuta ha denunciato quanto accaduto prima al personale medico in infermeria e poi, con una telefonata autorizzata, a Roberto Cavalieri, garante regionale dei detenuti.

La 40enne è stata portata al pronto soccorso dell'ospedale Sant'Anna di Cona, dopo l'attivazione dei protocolli previsti dal Codice Rosa, che permettono un percorso di accesso al pronto soccorso riservato a tutte le vittime di violenza, in particolare donne, bambini e persone discriminate.

La violenza avvenuta nel carcere di Ferrara ha acceso i riflettori su una falla grave, una delle tante (e ignorata) del sistema penitenziario italiano: la gestione delle persone transgender.

L'altro giorno la detenuta trans è poi stata trasferita (poi, non prima quando richiesto, poi) nel carcere di Belluno, una delle sole sei strutture penitenziarie italiane che ha una sezione dedicata alle persone transgender. Nessuna paura deve essere ignorata.

E se non ci indigniamo per un fatto del genere, allora noi siamo parte del problema. Anzi, siamo, il problema.


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Dossier terrorismo

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