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Amici se schiavi, altrimenti nemici
di
Francesco Dall'Aglio
E mentre in Ucraina si muore per difendere la civiltà europea dall'assalto delle orde tatare, la civiltà europea non si smentisce.
La ministra della difesa lituana si congratula con i filippini, che sono docili e laboriosi, parlano inglese e sono cattolici, quindi possono venire a fare gli schiavi in Lituania invece degli immigrati "che parlano russo" e che sono per questo pericolosi.
Immaginate un ministro di qualsiasi altro stato europeo dire una cosa del genere, che so, dei turchi o degli albanesi.
Il prossimo passo sarà probabilmente la misurazione del cranio per vedere a chi può essere concesso il privilegio di varcare i confini di quella palude etnosuprematista che, insieme alle paludi a lei limitrofe, ci siamo non solo messi in casa ma che continuiamo pure ad assecondare.
Del resto, su queste questioni qualche decennio fa il paese di cui la ministra è ministra, insieme a quelli circonvicini, ha dato splendide prove di sé, e pare non veda l'ora di mettersi nuovamente in mostra.
* Coordinatore Commissione Storia e Memoria dell'Osservatorio
 
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