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Generale Al-Duwairi: Israele nasconde perdite ma la resistenza cresce
di
Leandro Leggeri
In un’intervista trasmessa da Al Jazeera, il generale giordano in congedo Fayez Al-Duwairi, noto analista militare e voce critica dell’occupazione israeliana, ha accusato l’esercito di Tel Aviv di occultare sistematicamente il bilancio reale delle proprie perdite nella guerra contro Gaza.
Secondo Al-Duwairi, i comunicati ufficiali israeliani “non riflettono la realtà sul campo”, mentre la resistenza palestinese continua a colpire duramente le forze di occupazione.
Il generale ha descritto un’evoluzione chiara nelle operazioni della resistenza: attacchi più coordinati, imboscate sofisticate, combattenti capaci di agire in profondità nelle cosiddette “zone rosse”, sotto controllo militare israeliano. “Anche piccoli gruppi riescono oggi a infliggere danni significativi,” ha spiegato. “In alcuni casi, un solo combattente è riuscito a distruggere un carro armato e bloccare per ore interi reparti nemici.”
Tra gli esempi citati, Al-Duwairi ha fatto riferimento a un’imboscata documentata dalle Brigate al-Quds a est del quartiere di Shuja’iyya, dove, secondo le dichiarazioni dei comandanti palestinesi, sarebbero stati coinvolti e colpiti circa 40 soldati israeliani. Il generale ha sottolineato come i filmati diffusi dalla resistenza mostrino “corpi carbonizzati e soldati in fuga”, in netto contrasto con le versioni ufficiali israeliane.
Ma l’analisi del generale va oltre l’aspetto militare.
Al-Duwairi ha infatti tracciato un collegamento diretto tra l’escalation sul campo e lo stallo politico. Ogni volta che si avvicina la possibilità di un accordo, ha affermato, l’esercito israeliano intensifica i bombardamenti e le operazioni di terra, costringendo la resistenza a rispondere. “È un copione già visto: la diplomazia viene usata come copertura per continuare a distruggere Gaza.”
Infine, ha criticato la dottrina militare annunciata dal nuovo Capo di Stato Maggiore israeliano, secondo cui l’obiettivo sarebbe una “guerra a perdite zero”. Una strategia irrealistica, secondo Al-Duwairi, che alimenta la censura e la disinformazione interna in Israele. “Ma sul terreno la verità è un’altra. E la resistenza la sta scrivendo con coraggio e determinazione.”
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