 |
CPR: pronuncia della Consulta non basta
di
Federica Borlizzi *
La Corte costituzionale ha accertato l'illegittimità costituzionale dei CPR.
Riprendendo quanto già affermato nel 2001, ha detto chiaramente che questa detenzione, essendo disciplinata nei "modi" solo da regolamenti ministeriali, è incostituzionale per violazione della riserva di legge dell'art.13 Cost.
Bene, che tutte le persone attualmente detenute siano liberate. Perché stanno subendo una detenzione illegittima.
Dove sta, però, il problema?
Ve ne sono 2.
La Corte, pusillanime, non ha dichiarato l'incostituzionalità. Si è "limitata" a richiedere al Parlamento di provvedere, ossia di emanare una normativa che - come per l'ordinamento penitenziario - possa disciplinare le modalità di detenzione nei CPR.
Il Governo ha già risposto: "tranquilli, ci stavamo pensando".
E questo ci conduce all'altro aspetto.
Cosa dobbiamo attenderci?
Il rischio è che, nell'arco di 48h, il Governo produca una terribile normativa di rango primario, così venendo incontro alle richieste della Corte.
Ma questo produrrà solo una normalizzazione del sistema CPR.
Una normalizzazione brutale.
Perché il punto dovrebbe essere quello di smantellare la detenzione amministrativa. Il punto è che non si può tollerale (neanche a livello costituzionale: art.3? art.27?) che qualcuno venga privato delle propria libertà personale senza aver commesso un reato ma solo per non avere un permesso di soggiorno che, in ogni modo, ti hanno fatto perdere o impedito di ottenere.
Non si può abbellire l'inferno dei CPR.
Non lo si rende più tollerabile, istituzionalizzandolo con una norma di rango primario.
Non lo si rende meno feroce, lo si sdogana. Lo si legittima.
Non abbiamo bisogno di normalizzare questo sistema.
Lo dobbiamo smantellare.
Non lo faranno le Corti.
Facciamolo noi.
* Avvocato
 
Dossier
diritti
|
|