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Soldi alla cultura: uno scandalo sinistro
di
Aranka Korosi
Giorgia Meloni ha finalmente svelato l'oscuro complotto della SINISTRA: usare i soldi pubblici per finanziare film che nessuno guarda.
Scandalo! Film d'autore, cinema di denuncia, registi che parlano di povertà, emarginazione e libertà… tutta roba inutile! Meglio un bel cinepanettone, no?
Ma c’è un piccolo dettaglio (dimenticato per puro caso, ovviamente):
Durante i governi Berlusconi, i finanziamenti al cinema non solo c’erano, ma venivano elargiti con generosità.
E a chi finivano? Beh, anche a Medusa Film, che guarda caso era (ed è) di proprietà della Fininvest, cioè del caro Silvio. Quindi sì: Berlusconi finanziava… se stesso.
Ma oggi ci spiegano che è tutta colpa della sinistra.
Certo, perché se un film incassa poco è automaticamente una truffa.
La cultura? Roba da radical chic! I finanziamenti pubblici? Solo se servono a fare propaganda o fiction sulla Patria.
Quindi ricapitoliamo:
Se finanzia la sinistra → spreco.
Se finanzia la destra → investimento patriottico.
Se il film non fa incassi → vergogna.
Se è un cinepanettone trash → va benissimo, purché faccia ridere il partito.
E già che ci siamo:
Sai chi finanzia il cinema con soldi pubblici? Tutti i Paesi civili.
Francia, Germania, Spagna, Svezia… persino il Regno Unito.
Perché il cinema non è solo intrattenimento, è identità, memoria, pensiero critico.
E se qualcosa non incassa, non vuol dire che non valga.
Allora chiudiamo anche le biblioteche, i teatri e i musei?
O la cultura vale solo se porta voti e applausi nei salotti buoni?
La verità? Non è la sinistra a voler finanziare il cinema: è lo Stato democratico che lo fa.
E lo hanno fatto tutti i governi...
 
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