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Contractor USA sparano sui palestinesi in fila per il cibo
di Claudio Visani
Mentre Trump assicura che a giorni scatterà l’accordo per un cessate il fuoco di due mesi, a Gaza continua con numeri impressionanti la mattanza.
Oltre trecento palestinesi sono stati uccisi dall’esercito israeliano nelle ultime 48 ore.
Tra le vittime, diverse decine erano in fila per i pochi aiuti umanitari lasciati entrare nella Striscia da Israele e ora distribuiti dalla fondazione americana Gaza Humanitarian Foundation in condizioni allucinanti, tra gabbie, filo spinato, polvere e le resse disperate di una popolazione allo stremo in cerca di un po’ di farina, acqua e pane: una vergogna che ricorda i lager.
Ma la novità di oggi è questa: secondo le testimonianze raccolte dall’Agenzia Associated Press non solo i soldati dell’Idf ma anche i contractor della fondazione americana sparano volontariamente sulla folla in fila per gli aiuti.
Due persone impiegate sul posto dalla Fondazione hanno rivelato all’Ap, sotto anonimato, che i contractor usano munizioni vere, granate stordenti e spray urticanti in quasi tutti i siti di distribuzione di aiuti, anche quando non c'è alcuna minaccia per la sicurezza.
In un video si vedono uomini delle ditte appaltatrici in piedi in cima a un cumulo di terra e, dopo una serie di spari, si sentono voci fuori campo che esultano e dicono: "Penso che ne hai colpito uno" E l’altro risponde: "Diavolo, sì, ragazzo!".
La persona che ha filmato il video ha dichiarato all'AP che gli altri hanno inizialmente sparato nel tentativo di disperdere la folla, ma poi hanno continuato a farlo deliberatamente, in direzione dei palestinesi che avevano raccolto i loro aiuti e stavano solo lasciando il sito.
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