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Riforma giustizia: Senato approva separazione delle carriere
di Viola Fiore
E' passato al Senato l'articolo 2 del ddl di riforma della giustizia che mira a introdurre in Costituzione la separazione delle carriere dei magistrati.
Il testo del ddl va a modificare l'articolo 102 della Costituzione precisando che le norme riguardanti la magistratura "disciplinano altresì le distinte carriere dei magistrati giudicanti e requirenti".
Bocciati gli oltre 1000 emendamenti proposti dalle opposizioni per scongiurare l'ipotesi di subordinazione dei PM all'esecutivo.
Trattandosi di legge di riforma costituzionale, l'iter per l'approvazione definitiva è lungo e prevede passaggi incrociati fra Camera e Senato.
Inoltre richiede maggioranze blindate per scongiurare la possibilità di un referendum costituzionale, che può essere richiesto anche da cinque amministrazioni regionali, che in questo caso potrebbero essere raccolte fra quelle gestite dalle opposizioni (il che spiega perché, oltre a quello meramente elettorale e amministrativo, la maggioranza di governo abbia interesse a subentrare alle opposizioni alla guida delle regioni.
La separazione delle carriere è un vecchio sogno della destra, fin dall'epoca di Silvio Berlusconi, e per tacitare le critiche è stato detto che Giovanni Falcone era d'accordo, ma Falcone era d'accordo con la separazione delle funzioni, non delle carriere.
Il prossimo passo - che è invece una innovazione di questa maggioranza - sarà l'istituzione di due CSM separati, uno per i magistrati requirenti, l'atro per quelli giudicanti.
 
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