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Ucraina: il segreto più censurato della guerra
di Roberto Preve
Alferov, che sarebbe il capo dell'Istituto della Memoria storica Ucraina, ha fatto un parallelo tra Hitler e Putin, tutto ovviamente a favore del primo, che era un artista e un uomo colto e non un ignorante ex agente del Kgb.
Più interessante invece la parte sulla comparazione tra il popolo tedesco, educato a un'etica religiosa protestante o cattolica, e i russi che provengono dal profondo dell'Asia e sono quindi barbari.
Viene da chiedersi perché i nazionalisti Ucraini non riescano a fare a meno di questa continua elegia della parte più vergognosa della loro Storia, ovvero quella in cui hanno collaborato con i nazisti, e perché non smettano di mostrarsi per quelli che sono, eredi del nazismo.
I motivi sono due. Il primo è che l'invasione nazista del 1941 è l'unico periodo della storia in cui nazionalisti ucraini, per fortuna minoritari, e russi sono stati divisi come popoli prima di oggi.
L'effimera repubblica Ucraina messa in piedi dal Kaiser nel 1918 vedeva pur sempre ucraini e russi uniti contro bolscevichi e polacchi.
Ma il secondo motivo è che quando si muore e si realizza il più profondo dei sacrifici bisogna morire per una ideologia forte. La loro ideologia forte è una forma di nazismo razzista liberato solo dall'antisemitismo, che oggi è improponibile politicamente.
Da qui l'ossessione di essere, loro, europei.
Osservo sulle TV satellitari le vedove dei caduti ucraini che, affrante dal dolore, ripetono sempre - in cattivo ucraino, visto che sono di madre lingua russa - che devono uccidere quello che di "russo "esiste in loro.
Non parlano di patria o di democrazia, non citano ragioni etiche alla base del loro sacrificio ma solo e ossessivamente una volontà autolesionista di cancellare una parte della propria identità.
Si alzano in piedi e lasciano la stanza anche quando parla, in Russo, la vedova di Nemetsov e quindi un soggetto che dovrebbero arruolare nelle loro file con gioia.
In questo modo l'Ucraina ha fornito ai russi una potente leva per invadere il paese, ovvero il 25 per cento di russi russi che sono stati privati, dall'oggi al domani, del diritto di parlare la propria lingua e che hanno collaborato con l'esercito russo.
Cosa di cui in tre anni non si è parlato una sola volta e che costituisce il mistero più censurato della guerra.
Ma evidentemente gli Ucraini non potevano fare altrimenti per trovate gente pronta a morire in trincea. La guerra deve liberare per sempre la regione da questa ideologia che governa Kiev, suprematista, in quanto è assai pericolosa.
 
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