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Generale rimosso per discorso troppo umano alla scuola marescialli?
di Pierpaolo Minardi
La rimozione del Generale di Divisione dei Carabinieri Pietro Oresta, dal 2023 alla guida della Scuola Marescialli e Brigadieri di Firenze è giunta appena 72 ore dopo un controverso discorso agli allievi e quindi fa pensare che l'invito ai giovani a pensare prima a sé stessi e alla propria salute e a non seguire miti come Rambo e altri superuomini non sia piaciuto ai superiori.
Il sindacato dei Carabinieri Unarma, molto attento al benessere psicologico dei suoi rappresentati per i quali rende disponibili percorsi di aiuto per prevenire il burnout e i suicidi, commenta, per bocca del segretario generale Antonio Nicolosi, che si deve essere trattato di "Una frase talmente scandalosa che, a quanto pare, è bastata per determinare il suo esautoramento dall’incarico dalla Scuola".
"Una riflessione sulla salute e sul benessere psicofisico dei militari è oggi considerata forse troppo pericolosa? Quando un generale parla ai suoi uomini come un padre, e non come un algoritmo, scatta subito la reazione: via".
"Unarma – continua Nicolosi – difende chi ha il coraggio di dire la verità. E la verità è che servire lo Stato non può voler dire annullarsi, ammalarsi, spegnersi. Chi prova a cambiare le cose dall’interno viene allontanato. È una lezione chiara, ma non accettiamo che diventi la regola".
La Segreteria Regionale della Toscana del Nuovo Sindacato Carabinieri, dal canto suo, testimonia di aver "avuto il piacere di conoscere la genuinità e lo smisurato amore per l’Istituzione del Signor Generale Pietro Oresta."
Il sindacato parla di "Un discorso sincero, carico di affetto e di umanità: sentimenti che, tra i sottufficiali e gli ufficiali, sembra abbiano perso di valore. La colpa commessa è stata quella della VERITÀ… forse “troppa”: Comandanti come lui sono illuminati, perché attenti al benessere fisico e mentale dei propri uomini e delle loro famiglie."
La Segreteria Regionale di NSC Toscana ringrazia Oresta "per quello che ha fatto in favore di centinaia di giovani sottufficiali".
Anche Luca Spagnolo, rappresentante legale del sindacato MOSAC, afferma "Riteniamo doveroso riconoscere al Generale Oresta il coraggio intellettuale di aver espresso il suo pensiero e la sua eccezionale sensibilità nei riguardi del benessere del personale, soprattutto dei più giovani. Il suo messaggio ha posto l’essere umano dietro l’uniforme al centro del dibattito, un aspetto troppo spesso trascurato nella retorica istituzionale."
"Le parole del Comandante della Scuola Marescialli di Firenze - si chiede Spagnolo - non sono state gradite solo da quella parte dell’Arma ancora convinta che il valore dell’Istituzione derivi dall’esasperazione del sacrificio fino al limite dell’esistenza di ogni singolo appartenente, anziché dal valore intrinseco della vita delle donne e degli uomini che portano la banda rossa della propria divisa tra gente?".
"Ci si interroga se gli alti Vertici della Difesa condividano tale decisione di esautorare un Generale così amato dai propri uomini di ogni tempo, oppure la stigmatizzino."
 
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