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E la chiamano difesa europea...
di Claudio Visani
"Caro Presidente, ti informo che l'Europa pagherà il suo contributo in modo consistente, come è giusto che sia, e sarà una tua vittoria. Otterrai qualcosa che nessun altro presidente americano è riuscito a ottenere in decenni. Non è stato facile ma siamo riusciti a far sì che tutti si impegnino a raggiungere il 5%".
Così il segretario generale della Nato, Mark Rutte, in un messaggio inviato a Donald Trump atteso in queste ore a L'Aia, dove si tiene il vertice dell'Alleanza Atlantica. Un messaggio che doveva essere privato ma che Trump ha subito reso pubblico.
Del resto l'aveva detto: "C'è la fila per baciarmi il culo". In quell'occasione si riferiva ai dazi, ma Rutte ha esteso il concetto.
E questa volta dobbiamo ringraziare il pazzoide della Casa Bianca, perché se c'era ancora qualche sprovveduto convinto dell'autonomia della Nato e che il riarmo monstre da 850 miliardi di euro l'anno della Ue servisse a costruire la difesa europea, ora è servito.
Funzionerà così: gli europei pagheranno i costi della Nato (con i rassicuranti tedeschi e i pacifici polacchi che diventeranno potenze militari) e le chiavi della nostra difesa resteranno a doppia mandata nelle mani di Washington.
Che con Trump al comando è una garanzia.
 
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