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23 giugno 2025
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Bombe sul tavolo
di Carlo Ziviello *

La fine della guerra fredda è come se avesse anestetizzato le persone sui pericoli delle armi nucleari riducendole quasi a orpelli ornamentali dal gusto vintage che però non funzionano.

Bisogna invece ribadire dei punti fondamentali che dal 1991 a oggi sono stati dimenticati: le bombe atomiche ci sono sempre e sono più avanzate e letali di quelle degli anni 45-91 fosse solo perché oggi non è più vero che il loro uso comporterebbe l'annientamento di tutto ma è almeno in teoria diventato plausibile uno "scambio nucleare limitato" con ordigni di potenziale controllato. È una credenza sbagliata quella che "non ci sarà mai una guerra nucleare perché poi moriamo tutti, l'inverno nucleare ecc.". Sciocca e sbagliata.

La mutua distruzione assicurata non è l'unico esito possibile, anzi le potenze nucleari si ingegnano da anni per trovare escamotage che consentano loro un po' di libertà di manovra nucleare. Uno scambio limitato che comporti il sacrificio di qualche Paese non nucleare potrebbe essere uno di questi escamotage. Per questo, non c'entra cosa di buono faccia o abbia fatto in passato la loro cultura, scienza o ingegno: un governo che detiene armi nucleari è un governo criminale e ricattatorio, non c'è nient'altro da aggiungere. Tutti, nessuno escluso.

Non esiste un nucleare difensivo (se non in senso molto lato, ad esempio i missili antiaerei con testata nucleare sviluppati nei primi anni Cinquanta per abbattere interi stormi di bombardieri in un colpo solo o alcuni missili anti-missile, con lo stesso scopo). Il nucleare è solo offensivo ed è anzitutto un'arma diplomatica che fonda la propria forza sul terrore. La deterrenza è questo: infondere nel nemico il terrore di attaccare ma anche infondere in tutti gli altri il terrore di essere attaccati. E' quindi un'arma terroristica dall'immenso potenziale psicologico prima ancora che esplosivo. Ne consegue che un governo che detiene armi nucleari è un governo terrorista.

Tutte le potenze nucleari, senza esclusione, sono potenze che quando siedono per trattare, la prima cosa che fanno è appoggiare in bella vista sul tavolo delle trattative la bomba atomica come fosse una pistola, allo scopo di intimorire l'interlocutore. Queste modalità di bullismo nucleare sono, a vario titolo e con varie sfumature a seconda delle culture di provenienza, adottate da tutte le potenze nucleari. Questo è anche il motivo per il quale ogni potenza nucleare ci tiene moltissimo a far sapere di esserlo; anche gli israeliani, che non l'hanno mai ammesso apertamente, fanno sapere a tutti di essere una potenza nucleare.

E' il motivo per il quale - tranne le lodevoli (almeno in questo caso) eccezioni di Cina e India - le potenze nucleari non integrano nella propria dottrina nucleare, il manuale d'uso nazionale della Bomba, una clausola NFU, No First Use, ovvero una dichiarazione solenne con la quale si impegnano a non usare mai il nucleare per primi, per un first strike atomico, ma solo come eventuale rappresaglia. Perché le priverebbe del potere ricattatorio del nucleare.

E per lo stesso motivo non adottano una clausola di non-attacco nucleare su Paesi non-nucleari (lo ha dichiarato solo implicitamente la Cina e lo aveva fatto più esplicitamente la Russia prima della revisione della propria dottrina, dove invece resta nel vago). Non hanno mai adottato niente di simile le potenze nucleari occidentali a partire dagli USA che restano gli unici ad averlo anche impiegato in combattimento.

E poiché le potenze nucleari non pensano nemmeno lontanamente di smettere, hanno anche "chiesto" agli altri di firmare dei trattati di non-proliferazione per restare in pochi nel club nucleare. Così, talvolta alcune potenze cercano almeno di "fingere di esserlo". E' il caso dei Paesi - soglia, ovvero chi non è nel possesso immediato di armi nucleari ma potrebbero dotarsene in breve tempo, anche se probabilmente non lo faranno mai, infatti mai è successo.

E tra parentesi questa è l'unica spiegazione logica e tecnica sull'attuale condizione di arricchimento dell'uranio dell'Iran, che è insufficiente per creare una propria bomba ma lo pone nella condizione di essere un Paese-soglia, che è sempre meglio che essere niente, nella diplomazia nucleare. Una potenza nucleare nei confronti di una potenza non-nucleare fa quello che vuole, anche se la potenza non-nucleare è nominalmente sua alleata (il recentissimo caso della Francia, potenza nucleare, in Libia, non nucleare, a danno dell'Italia, non nucleare e alleata della Francia su più fronti...).

Nonostante questo, vedo in giro molto tifo puerile e irresponsabile per questa o quella fazione come se fosse tutto un gioco. Questo non è un gioco. Lo trovo assurdo: io non riesco a schierarmi o simpatizzare proprio per nessuna potenza nucleare, né per USA, Russia e ancora meno per le potenzine nucleari che non hanno nemmeno - se non altro - la dignità delle mille e più testate e della triade nucleare ma si atteggiano pure a forze coloniali fuori tempo massimo quando ormai sono spazzatura della storia come Francia e GB.

Tengo invece per tutti gli altri, fosse solo perché non sono in condizione nemmeno teorica di minacciare come bulli atomici o peggio irradiare mortalmente il mondo in cui vivo.

* Editore, Co-autore di "Oppenheimer, Putin e altre storie sulla bomba" con Francesco Dall'Aglio


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