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Immigrati: doppia corsia
di
Franca Zanaglio
Oggi Giornata internazionale del Rifugiato. Milioni di Italiani non conoscono la differenza tra rifugiato, immigrato, profugo, clandestino e usano quest'ultimo termine a caso, senza motivo, vomitando odio e repulsione per le altre tre categorie, italiani che si dicono cattolici.
Ma l'Italia ha un debole per uno speciale gruppo di clandestini, liberi di scorrazzare lungo la penisola senza timore d'essere schedati, portati in caserma. Il gruppo naturalmente è di provenienza ameriKKKana. Quando i nostri poliziotti incontrano un ameriKKKano, anche se in evidente stato di alterazione e con diversi segnali d'instabilità, scatta automaticamente la genuflessione psicologica, non approfondiscono, non sentono il bisogno di applicare le norme sulla sicurezza tanto strombazzate come misura necessaria di deterrenza nei confronti di extracomunitari non chiaramente benestanti.
Non solo Francis Kauffman (cognome ebreo?) è stato lasciato libero di andare in evidente stato d'alterazione, dopo esser stata accertata la sua propensione alla violenza, in più questi, mi si passi l'espressione, poco volonterosi agenti di polizia, in un paese in cui ogni giorno viene ammazzata una donna e in cui spariscono tanti bambini, non hanno proceduto a portare in caserma per l'identificazione sia la donna che la povera creatura innocente che i due si tiravano dietro.
Se l'ameriKKKano fosse stato invece indiano o cinese o peruviano le cose si sarebbero svolte diversamente.
Questo episodio denota la nostra sudditanza a partire dalle istituzioni e dai suoi rappresentanti nei confronti degli USA.
Ora si viene a sapere che lo stesso Kauffman alias Rexal Ford ha ricevuto dal Ministero della Cultura un finanziamento di 836.000 euro per la realizzazione di un film mai girato.
Il finanziamento è stato autorizzato dal direttore generale Cinema e audiovisivo del Ministero dei Beni culturali, Nicola Borrelli, nominato nel 2009 dall’ex ministro Sandro Bondi (governo Berlusconi) e ancora al suo posto.
Un comune cittadino italiano per redigere una qualsiasi domanda di finanziamento pubblico o privato, ma anche solo per stipulare una polizza o aprire un conto in banca (adesso perfino per accedere al servizio d'assistenza del proprio medico di famiglia), per chiedere un'assunzione, deve esibire ogni documento possibile, impronte digitali e test del DNA compresi.
Un ameriKKKano (e tutti sappiamo che negli USA i certificati e i documenti d'identità se li possono inventare come niente) presenta una domanda di finanziamento e un Ministero non si perita di fare degli accertamenti, delle verifiche, di interpellare gli organismi statunitensi come l'ambasciata o il Ministero degli Esteri, cercare su Google tracce di qualche attività in campo cinematografico del sedicente regista ameriKKKano.
Ricordiamoci questo episodio nell'ordine:
al prossimo femminicidio;
alla prossima Denise Pipitone;
la prossima volta in cui dovremo rivolgerci alle forze dell'ordine per sporgere una denuncia;
la prossima volta in cui vi chiederanno i documenti puntandovi una mitraglietta;
la prossima volta in cui un povero cristo dalla pelle scura verrà fermato, picchiato e recluso perché non in ordine con i documenti, persi in marcia nel Sahara o in mare durante un viaggio da disperato in mezzo ad altri disperati.
 
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