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20 giugno 2025
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Gentiloni, il problema siete voi! “Partiti della legge” e sproloqui sinistri
di Federica Borlizzi *

Il 15 giugno, alla Repubblica delle Idee, l’ex premier Gentiloni ha dato prova di quell’ideologia securitaria che pervade, fino all’anima, una ben precisa parte della classe dirigente del “centro-sinistra”. Quella, per capirci, che ha aperto le prateria alla destra sul tema della “sicurezza”.

Non contento di essere stato al capo di un Governo che ha avviato una nuova fase di recrudescenza delle politiche securitarie (con i celeberrimi decreti sicurezza-immigrazioni Minniti-Orlano), Gentiloni con la sua faccia da bronzo continua a sproloquiare.

Allora, andiamole a vedere le argomentazioni che utilizza:

1. “La nostra idea di sicurezza non deve essere la negazione del problema. È vero che siamo il Paese in Europa con meno omicidi ma questo non vuol dire che, in parte, il dato reale della microcriminalità, in parte, la percezione non siano diffusissime. E sono diffusissime non nei ricchi che votano a destra ma nel nostro popolo. Il popolo della sinistra. Il popolo più minacciato in termini di sicurezza”.

Dove sta il problema di questa affermazione? Penso che, oramai, sia chiaro a chiunque.
Le argomentazioni sul presunto pericolo per la “sicurezza” se ne infischiano, deliberatamente, dei dati statistici riguardanti la criminalità. Gli omicidi in Italia si aggirano sotto i 350 all’anno, di cui 1/3 sono femminicidi (altro particolare che questi signorotti dimenticano di analizzare). Se andiamo a guardare i c.d. “reati predatori” è lo stesso Ministero dell’Interno a dover ammettere che, in 10 anni (2013-2023), i furti sono calati del 35% e le rapine del 36%.
Ma questi politici, volutamente, se ne fregano. Premono sulla “percezione” di insicurezza e su questo elemento, d’altronde, sono riusciti a legittimare di poter legiferare con decretazione d’urgenza.

Di più: questa narrazione è finita per sdoganare, anche a livello normativo, l’idea che la microcriminalità sia un tutt’uno con le presunte “inciviltà”. Ed ecco il capolavoro per cui senza dimora; venditori ambulanti; sex workers; giovani; persone razzializzate possono e devono essere criminalizzati per la loro stessa esistenza nello spazio urbano.
Questi “imprenditori della paura” in salsa democratica, da Amato a Veltroni passando per i vari Minniti e Gentiloni, hanno drogato l’opinione pubblica con queste storielle. Buone a coprire gli interessi occulti che, nel frattempo, agiscono indisturbati.

La “sicurezza urbana” come specchietto per le allodole, funzionale a dirigere il malcontento delle classi meno abbienti verso il nemico “indecoroso”. Mentre, nel frattempo, si distruggono le politiche di welfare; si privatizza lo spazio pubblico; si svendono le nostre città; si consente alle mafie di poter continuare con i loro affari, tanto -al massimo- i problemi saranno percepiti dalla cittadinanza (si veda lo “spaccio”) come attinenti al mero “degrado urbano”.

2. “Noi siamo una sinistra, un partito che vuole il rispetto delle leggi. Il modo della sinistra per affrontare il tema della sicurezza è un mix tra dimensione sociale e legalità. Il partito della legge siamo noi”.

Qui Gentiloni ha dato davvero il meglio di sé. A poche settimane dall’approvazione di un decreto legge sulla “sicurezza” che porterà ad imprigionare qualsiasi forma di dissenso e di marginalità sociale, (un provvedimento che gli organismi internazionali hanno definito una “rottura dello Stato di Diritto” in Italia), Gentiloni continua a blaterare sul rispetto della legalità.
E se ne frega che la legalità che abbiamo nel nostro Paese, abbia tradito qualsiasi ideale di giustizia sociale, sia contraria -se vogliamo tirarla fuori- alla stessa legalità costituzionale. Lui vuole essere il partito della legge. Quella legge che comporta le deportazioni delle persone migranti in Albania; porta lavoratrici e lavoratori a finire in galera per un picchetto stradale; chi resiste ad uno sfratto (magari per morosità incolpevole) a farsi 7 anni di reclusione; chi pone in essere una resistenza passiva in carcere a rimanerci per altri 5 anni.

D’altronde, a Gentiloni non deve sembrare così orribile questa legalità. Perché ha grandi elementi di continuità con quella propinata dal suo Governo, quello -solo per citare alcune cose- che ha fatto gli accordi con i libici; ha riattivato i CPR; ha affossato lo “ius soli”; ha introdotto la flagranza differita per le manifestazioni di piazza ed il Daspo urbano. Insomma, tutto torna.

Ma arriverà il tempo in cui si asfalteranno queste idee violente. Queste ricette buone solo a fare gli interessi di una porzione ben precisa della società mentre la maggiorparte della popolazione continua a morire di fame e di mancanza di diritti.
Arriverà il tempo in cui presenteremo il conto di quanti danni hanno fatto le vostre parole e le vostre politiche, che non solo hanno rafforzato e portato al potere le peggiori destre ma hanno causato indicibili conseguenze sulla pelle di migliaia di uomini e donne, prima marginalizzati e -poi- criminalizzati, in nome della vostra “sicurezza”.

* Giurista


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