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Il saggio D'Alema
di Antonio Greco *
La bella intervista della Gruber a D’Alema, andata in onda ieri sera sugli schermi di tele-Sion, è la dimostrazione plastica della differenza che corre tra la teoria e la pratica.
Veniamo alla teoria.
Ieri baffino ha vestito, molto bene, i panni del vecchio saggio di sinistra che dispensa lezioni sul pacifismo e sul ruolo fondamentale della diplomazia. Ma anche parlato, citando le fonti, della crudeltà dei vari governi israeliani che hanno sempre usato la violenza contro il popolo palestinese.
In sostanza la sua è stata una vera “lectio magistralis” sulla risoluzione dei conflitti internazionali e sull’importanza della nostra bella costituzione difronte agli scenari di guerra. Tutto molto interessante e soprattutto molto condivisibile: una voce fuori dal coro dei tanti servi prestati agli interessi delle lobby israeliane e statunitensi.
Veniamo alla pratica.
Il governo D’Alema, se la memoria non mi inganna, è stato (forse) il primo a violare l’art. 11 della costituzione che è bene ricordare così recita: L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione dei conflitti internazionali……”
Ebbene, era il 1999 quando il suo governo partecipò con propri mezzi e truppe a una operazione militare offensiva e senza alcun mandato ONU. Era la guerra dei Balcani: i bombardieri Nato partendo dalle nostre basi militari e con i nostri soldati colpivano i primi obiettivi serbi a Pristina, Pogdorica e alla periferia di Belgrado.
L’Italia di D’Alema non adottò nessuno strumento diplomatico lui e gli altri paesi nato violarono il diritto internazionale colpendo un paese sovrano. Lui in particolare violò un principio fondamentale della costituzione sulla quale aveva giurato!
Comunque molto interessante è stato il suo intervento di ieri nel salotto televisivo della Gruber, se solo avessi dimenticato la storia recente l’avrei anche ringraziato per le sue sagge parole!
* Componente del Comitato Tecnico-Giuridico dell'Osservatorio
 
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