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Colombia: attentato, grave candidato alle presidenziali
di Armando Lo Giudice
Il candidato presidenziale di destra Miguel Uribe Turbay è stato aggredito e colpito con sei colpi di arma da fuoco sabato in Colombia, secondo quanto riportato dai media.
Uribe è stato avvicinato alle spalle da un uomo che apparentemente gli ha sparato alla testa a Bogotà.
I video sui social media mostrano Uribe con il volto e la schiena coperti di sangue mentre le guardie del corpo lo trasportavano di corsa verso un veicolo per essere trasportato in ospedale.
La squadra di sicurezza di Uribe è intervenuta sparando colpi di arma da fuoco che hanno ferito una persona.
Testimoni affermano che Uribe stava partecipando a un evento della sua campagna elettorale per la presidenza, insieme ad altri politici dei partiti di destra del paese. Verso la fine dell'evento, mentre si salutava, un uomo avrebbe sparato sei colpi di arma da fuoco, due dei quali hanno colpito il candidato trentanovenne. Non sono stati divulgati dettagli sulle sue condizioni.
Poche ore prima dell'attacco, Uribe aveva annunciato l'intenzione di citare in giudizio diversi ministri del governo per aver tentato di imporre una consultazione popolare per decreto.
Il sindaco di Bogotà, Carlos Fernando Galan, ha confermato che uno dei presunti aggressori è stato catturato sul posto.
"Il senatore Miguel Uribe sta ricevendo cure mediche d'urgenza dopo essere stato vittima di un attacco questo pomeriggio a Fontibón. L'attentatore è stato arrestato. L'intera rete ospedaliera di Bogotà è in stato di allerta per eventuali trasferimenti necessari. Esprimo la mia piena solidarietà al senatore Miguel Uribe e alla sua famiglia", ha dichiarato in una nota.
Diverse personalità politiche hanno condannato l'accaduto sui social media e il governo ha "respinto categoricamente e con fermezza" l'attacco.
Uribe, membro del partito Centro Democratico e pre-candidato alle elezioni presidenziali del prossimo anno, è il figlio della giornalista Diana Turbay, che fu uccisa durante un rapimento ordinato dal narcotrafficante Pablo Escobar.
 
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