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Referendum: esposto Codacons contro la Presidente Meloni
di Santina Sconza
Il Codacons ha presentato, ieri 4 giugno, un esposto alla Procura della Repubblica di Roma chiedendo di accertare l’operato della Premier Giorgia Meloni in merito al Referendum 2025.
Il 2 giugno festa della Repubblica la Presidente del Consiglio ha dichiarato che andrà al seggio dei referendum dell’8 e 9 giugno ma non ritirerà la scheda per votare contribuendo, di fatto, al non raggiungimento del quorum necessario per la validità della consultazione.
DICHIARAZIONI SUL NON VOTO POTREBBERO REALIZZARE IL REATO DI BOICOTTAGGIO PREVISTO DAL CODICE PENALE.
“In un momento storico in cui la partecipazione democratica è più che mai essenziale per il futuro del nostro Paese, ogni tentativo di ostacolare questo diritto fondamentale rappresenta un attacco alla nostra democrazia e alla dignità di ogni cittadino italiano – scrive il Codacons nell’esposto.
Nel nostro ordinamento l’articolo 507 del Codice Penale punisce il boicottaggio, ossia la condotta di chi, mediante propaganda o esercizio di autorità, induce altri a non esercitare diritti fondamentali, tra cui il diritto di voto. Caratteristica fondamentale di tale reato è la sua plurisoggettività. Infatti, oltre all’istigatore, unico soggetto punibile, la norma richiede la presenza di almeno un altro soggetto che venga da lui istigato. La Corte di Cassazione ha chiarito che detto reato si configura anche quando si promuove in modo sistematico e organizzato un comportamento volto a ostacolare la partecipazione elettorale, compromettendo la regolarità e la legittimità della consultazione (Sez. Penale, sentenza n. 12345/2018)”.
Conclude il Codacons “Le dichiarazioni pubbliche della Presidente del Consiglio circa il recarsi al seggio senza ritirare la scheda, assumerebbero pertanto una portata ben più ampia di una semplice opinione personale, configurandosi come un invito implicito a boicottare la consultazione referendaria. Tale condotta, provenendo da una figura istituzionale di vertice, è idonea a determinare un effetto di massa e a compromettere il libero e pieno esercizio del diritto di voto, con conseguente lesione dei principi democratici e costituzionali che regolano la partecipazione elettorale”.
Bene in questo Paese dove le coscienze sembrano addormentate, qualcuno ha il coraggio di alzare la testa e dire basta alla prepotenza della Presidente Meloni che attenta ogni giorno ai diritti democratici dei cittadini italiani.
 
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