 |
Referendum: vado a votare anche se mi trovo all'estero
di Santina Sconza
L'8 e il 9 giugno io vado a votare.
Io vado a votare perché non voglio più vedere un omicidio sul lavoro.
Io vado a votare perché quasi ogni giorno muore un lavoratore sul posto di lavoro.
Io vado a votare perché da ragazza ho lavorato in nero, nessuno ti metteva in regola.
Io vado a votare perché ho lottato per i diritti dei lavoratori ma poi tutti i governi hanno cancellato i nostri diritti.
Io vado a votare perché i politici si aumentano i loro stipendi, la Presidente del governo Meloni ha un reddito di 459 mila euro (di cui 293.531 versati dallo Stato) e ha tutto gratis.
Io vado a votare perché non ammetto che un lavoratore prenda uno stipendio da fame.
Nessun aumento negli ultimi anni e i politici eletti dal popolo lo affamano sempre di più, impinguando le loro casse e quelle delle industrie delle armi che servono non per la pace ma per uccidere popoli.
Io vado a votare perché chi vive e lavora in Italia ha il diritto di avere la cittadinanza e non di essere sfruttato a 2 euro all'ora per ingrassare il padrone.
Io vado a votare perché voglio raggiungere il quorum e mandare a casa questo governo neofascista e di accaparratori.
Desidero ringraziare il Consolato di Cape Town perché, nonostante le difficoltà, è riuscito a risolvere tutti i problemi burocratici dovuti al comune di Catania e a permettermi di votare.
Grazie di cuore.
 
Dossier
diritti
|
|