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02 giugno 2025
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Quale risposta di Putin
di Sandro Valentini

Non sono d'accordo con chi scrive che Putin sia sotto schiaffo o in difficoltà per via delle pressioni che ha dai falchi del Cremlino per una risposta devastante ai gravissimi attacchi di Kiev agli aeroporti militari russi. Non è così.

Intanto la deterrenza della triade nucleare russa è pressoché intatta. Non è messa in discussione dalla distruzione di alcuni bombardieri strategici o dal danneggiamento di una dozzina di altri. Su questo preciso punto occorre sottolineare che in base ai trattati internazionali i bombardieri strategici devono essere ben visibili dai satelliti e non devono stare negli hangar. Dati sulla loro posizione possono pertanto averli solo la Nato e alcuni servizi segreti.

Per questa ragione il Cremlino sta valutando la risposta militare in considerazione se giungerà alla conclusione se vi è la mano della Casa Bianca o no in questi attacchi. La risposta militare sarà proporzionata a questa valutazione.

Siccome però Kiev ha annunciato il propagandistico dato che ha distrutto 41 aerei russi il Cremlino sta ragionando come trasformare questa propaganda di Kiev in un suo successo politico e diplomatico nella trattativa di Istanbul. Quando si esagera nella propaganda si corre il rischio di un boomerang politico. Non a caso i media occidentali attenuano la notizia. Infatti tale gravissimo attacco mette in luce in modo evidente che non è la Russia che non vuole la pace, bensì l'Ucraina.

Allora nessun allarmismo, che contribuisce a un clima dai terza guerra mondiale. L'azione politica e diplomatica russa si dispiega a tutto campo. Il Cremlino è consapevole che è Kiev, sono i volenterosi e Trump che è ondivago ad essere in grande difficoltà. Sa che la Operazione speciale militare ogni giorno ha nuovi successi. Infine darà una risposta all'intollerabile attacco di Kiev ai suoi aeroporti in termini molto duri ma proporzionati alla situazione.

Per questa ragione il Cremlino ancora non parla. Parleranno nelle prossime ore i fatti che ci daranno anche chi sono i veri mandanti di una azione terroristica che voleva fare saltare la trattativa per continuare la guerra.

Allora attenzione, chi parla di un Putin in grande difficoltà fa di fatto il gioco dei luridi guerrafondai. Il popolo russo è determinato ma apprezza il suo leader che non vuole la guerra nucleare.


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