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02 giugno 2025
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L'eredità della dittatura fascista nelle istituzioni repubblicane
di Rita Newton

Oggi, 2 giugno, non possiamo prescindere dal ricordare che la nostra Repubblica nacque dalle macerie della dittatura, superandola, grazie ai principi sanciti nella Costituzione, ma purtroppo anche ereditandone alcune scorie silenti ma rese poi evidenti dalle stragi eversive e da altri crimini o tentativi di destabilizzazione e dalla tolleranza di alcuni per manifestazioni nostalgiche che dovrebbero indignare.

Tanti paesi del mondo alla caduta delle rispettive dittature si sono trovati le istituzioni pervase da personaggi fedeli al precedente regime e non sono riusciti a ripulirle a causa del generale perdonismo ma anche perché i ministeri e i palazzi di giustizia che avrebbero dovuto provvedere alla "pulizia" erano pieni di residui del potere precedente.

In Italia, l’amnistia emanata il 22 giugno 1946 per celebrare la nascita della Repubblica italiana comportò il reintegro negli apparati dello Stato di personaggi che avevano servito sotto il regime.

Non a caso Piero Calamandrei definì quella scelta un clamoroso errore della nuova classe dirigente italiana.

Inoltre alcune violenze e omicidi che avevano avuto luogo sotto la dittatura non furono indagati e portati a processo, quindi i loro autori continuarono a vivere e operare liberamente nella nuova Repubblica, anche restando nelle istituzioni o entrandovi, aiutati o coperti degli altri uomini della dittatura che occupavano ruoli nella magistratura o nelle forze dell'ordine.

In conseguenza di questi fattori, persino alcuni criminali che figuravano nelle liste dei ricercati per crimini di guerra delle Nazioni Unite e gli alti vertici militari che altri paesi alleati o non alleati ma teatro di invasione volevano perseguire per crimini di guerra non furono mai portati in tribunale e rimasero in ruoli chiave della giovane democrazia.

Questo nutrito gruppo di personaggi divenuti fra l'altro questori, prefetti e responsabili dei servizi segreti, poté quindi agire indisturbato per realizzare piani come la strage di Portella della Ginestra o tentati golpe (Borghese e Sogno).

E' più che lecito pensare che la presenza di costoro in ruoli dirigenziali abbia consentito anche l'avanzamento di carriera negli apparati dello stato di giovani leve nostalgiche del ventennio o comunque ideologicamente orientate al fascismo che - con minor possibilità di essere ricollegati a questa rete - hanno operato anche per molti altri decenni fino ai nostri giorni.

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