 |
Festa dei diritti, non delle armi
di
Santina Sconza
Il 2 giugno festa della Repubblica non deve essere 'la parata delle armi.'
La Festa del 2 giugno è stata istituita per ricordare la nascita della Repubblica Italiana.
Nel 1925 il fascismo abolì il voto alle donne, bisognerebbe ricordarlo alla Presidente Meloni e alle donne di questo governo.
Le donne ebbero il diritto al voto il 2 giugno 1946 per il referendum istituzionale che sancì la nascita della Repubblica italiana e alle contemporanee elezioni politiche dell'Assemblea costituente.
Ma si celebra la festa della Repubblica con una parata militare.
La prima celebrazione della Festa della Repubblica Italiana avvenne il 2 giugno 1947, mentre nel 1948 si ebbe la prima parata militare in via dei Fori Imperiali a Roma.
Parata militare che non ha nulla a che vedere con la festa della Repubblica che dovrebbe essere la festa del popolo, della democrazia e della Costituzione.
Il 2 giugno dovrebbe essere la festa del popolo che porta la Costituzione e porta il tricolore come bandiera di un popolo unito, democratico e pacifista.
L'articolo 10 della Costituzione è il riferimento fondamentale per la relazione tra l'ordinamento italiano e il diritto internazionale, garantendo la protezione dei diritti umani e la possibilità di rifugiarsi in Italia per chi non può esercitare le libertà democratiche nel proprio paese.
L'articolo 11 della Costituzione italiana sancisce l'impegno dell'Italia a ripudiare la guerra come strumento di offesa e di risoluzione delle controversie internazionali, e promuove un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni.
No vendita di armi per uccidere i popoli, questo governo vende armi per massacrare interi popoli calpestando la Costituzione.
 
Dossier
diritti
|
|