 |
Morti sul lavoro sono omicidi diluiti
di
Francesco P. Esposito *
Archivio reale. Storia vera. Denuncia viva.
“Questa non è una foto trovata su Google.
È la pulsantiera di un mezzo operativo.
Con una vite infilata a mano. Un tasto tappato con carta ingienica. E nessuna formazione per chi ci dovrebbe lavorare sopra.”
Un mio cliente – uno che si è rotto la schiena lavorando – me l’ha passata dicendomi:
“Qui volevano che salissi e guidassi senza corso, senza niente.
Sono scappato via. Senza nemmeno dare il preavviso. Perché lì, se resti, rischi di morire.”
Questa è la sicurezza sul lavoro in troppi posti in Italia.
Questo è quello che chiamiamo incidente quando in realtà è un reato preannunciato.
Ogni giorno, centinaia di lavoratori salgono su questi mezzi.
E ogni giorno qualcuno ci lascia le dita. O la pelle.
E nessuno paga, finché non arriva un feretro.
La sicurezza non è un benefit. È un fottuto diritto.
“Io non parlo per sentito dire. Queste cose mi arrivano in studio, fascicolo dopo fascicolo, bara dopo bara".
* Criminologo forense, componente del Comitato tecnico-giuridico dell'Osservatorio
 
Dossier
diritti
|
|