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24 maggio 2025
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Corteo per Capaci: cambiata tabella di marcia per evitare contestazioni
di Santina Sconza *

Se all'albero Falcone si anticipa il minuto di silenzio "per mero errore" vuol dire che la Memoria vacilla.

Si è così non ci sono scuse, non può esserci errore, quel terribile momento è rimasto impresso nel cuore, nel cervello di tutte le persone oneste.

17,58 il momento in cui Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Rocco Dicillo, Vito Schifani e Antonio Montinaro furono travolti dal tritolo a Capaci.

Perché invece l'orchestra ha suonato alle 17.48 sotto l'albero di Falcone?

La verità è una sola ed è terribile far in modo che il corteo di ragazzi, di associazioni antimafia, della Cgil non arrivasse all'albero di Falcone per paura che si contestassero i politici presenti.

Infatti i cittadini che hanno sfilato per le strade della città al grido di "Non chiedeteci il silenzio" sono arrivati a cerimonia finita.

"Ci hanno voluto escludere" ha detto con amarezza il nipote, di Vincenzo Agostino, Nino Morana Agostino nella sua pagina in un post: "...Da quando ho memoria, ogni 23 maggio ero presente al minuto di silenzio, sin da piccolo accompagnavo i miei nonni sotto l'Albero Falcone, vedevo la lunga barba bianca del nonno che splendeva in mezzo a tutte quelle migliaia di persone. Poi, quando sentivo la tromba della Polizia, mi riempivo di orgoglio di essere palermitano, di essere nato in questa terra, di avere eroi come Falcone, Borsellino, Scaglione, Chinnici, Cassarà, mio zio Nino e tantissimi altri che hanno sacrificato la loro vita solo per migliorare la nostra.

Da studente, da palermitano, da familiare di vittima Innocente di mafia, essere stato privato di essere presente al minuto di silenzio è stato come ricevere una pugnalata, un momento così sacro non si dovrebbe negare a nessuno...".

Fa male leggere le parole di Nino ed anche quelle di Giovanni Paparcuri, agente di scorta di Rocco Chinnici sopravvissuto alla strage di via Pipitone Federico. “Quello che è accaduto è stato vergognoso, uno sgarbo allo stesso Falcone’’, ha detto. “Il dottor Falcone non l'avrebbe permesso, se ci guarda da lassù non approverebbe. I ragazzi contestavano? Pazienza. Il dottore Falcone non è della Fondazione, è di tutti”.

Si Giovanni Falcone e tutte le vittime delle mafie non sono delle varie fondazioni ma di tutti i cittadini onesti, così "Borsellino non appartiene alla Meloni, lei ha scelto Berlusconi che ha portato la mafia nello Stato" come ha affermato il senatore Roberto Scarpinato. È uno schiaffo ai cittadini onesti vedere la passarella indegna di ministri come Nordio e Piantedosi.

È un insulto a Giovanni Falcone vederli al Museo o sotto l'albero, loro che stanno cancellando la costituzione e la democrazia.

Il corteo ha deciso di non essere silenzioso così come non lo era Giovanni Falcone.

“Se volete dire che siamo ‘contro’ ditelo! siamo contro mafie, corruzione, guerre, riarmo. Siamo contro le grandi opere inutili come il Ponte sullo Stretto che ‘unirà due cosche prima ancora che due coste’; siamo contro il programma politico della loggia massonica P2, che sta trovando attuazione punto dopo punto. Siamo contro le leggi bavaglio per l'informazione e contro il decreto sicurezza”.

Si perché come Giovanni c'è chi è ancora contro!

Perché crede nella democrazia, nell'indipendenza della Magistratura, nella Costituzione, nella libertà e nella giustizia.

* Coordinatrice Commissione Mafia e Antimafia dell'Osservatorio


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