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21 maggio 2025
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UE: Commissione amplia paesi sicuri secondo il trend dell'Italia
di Elisa Fontana *

Splendidi aggiornamenti europei sulla questione migranti. Ieri la Commissione europea ha proposto una piccola modifica al concetto di Paese terzo sicuro.

Ma come mai, si chiederanno gli attenti lettori? Per il semplice motivo che, così facendo, si spalancano le porte al modello Ruanda, inventato da quel politico indecoroso di Boris Johnson che voleva mandare in Ruanda i migranti che chiedevano la protezione internazionale e che lì sarebbero dovuti rimanere anche in caso di ottenimento della protezione. Aberrazione giuridica immediatamente smontata e bloccata dai tribunali britannici (ah, questi giudici!).

E in quella occasione l’Europa criticò fortemente il modello Ruanda che avrebbe violato il principio di non respingimento e il diritto d’asilo e per lungo tempo l’Europa ha continuato ad escludere che qualcosa del genere potesse accadere nel nostro Continente. Fino alla giravolta di questi giorni con la quale la Commissione propone quella piccola modifica che permetterebbe ad un migrante che chiede la protezione internazionale di essere mandato lontano dall’Europa, anche se ha diritto all’asilo. Trova le differenze con l’aberrazione giuridica di Boris Johnson.

Oggi la richiesta di asilo può essere respinta solo se chi la richiede proviene da un Paese sicuro o, comunque, può contare sul collegamento con un Paese terzo sicuro. Se passa la proposta della Commissione, il principio del collegamento con un Paese terzo sicuro non sarà più obbligatorio e basterà anche il solo fatto che il migrante sia solo transitato per quel Paese per stabilire il collegamento e dichiarare inammissibile la richiesta: che rimanga lì.

Ma la Commissione va anche oltre e chiede di prevedere che si possa applicare il concetto di Paese sicuro anche a Paesi in cui il richiedente asilo non ha connessioni, né è transitato. E’ il modello Ruanda: si stabilisce un accordo con un Paese terzo e il gioco è fatto e sarà il singolo Stato a stabilire se ritiene Paese sicuro lo Stato con cui conclude l’accordo.

E converrete che Giorgino su questa strada è avanti assai, avendo già dichiarato Egitto, Tunisia e Bangladesh Paesi sicuri. Sempre un passo avanti la nostra presidenterrima, bisogna convenirne.

Manca l’ultima e definitiva chicca: i richiedenti asilo saranno deportati in un Paese terzo ancor prima che il tribunale si esprima e decida sulla richiesta d’asilo, tanto con le nuove norme rimarranno comunque nel Paese terzo, anche se i giudici dovessero accogliere la richiesta d’asilo. Non vi meraviglierete affatto se nessun commissario ha avuto la faccia tosta di presentarsi in sala stampa, come da consuetudine, per illustrare il provvedimento e rispondere alle domande dei giornalisti.

D’altronde i fatti parlano da soli e ci dicono moltissimo sulle nostre radici cristiane da preservare e sui nostri valori da difendere, come spudoratamente sbraitato dai comizi ad uso e consumo di chi ancora abbocca.

* Coordinatrice Commissione Politica e Questione morale dell'Osservatorio


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