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Bande di adolescenti
di avv. Hilarry Sedu
Ieri pomeriggio, al centro direzionale di Napoli, mentre camminavo a passo svelto per ritornare al mio studio legale, a una distanza di 70 metri circa vedo un uomo napoletano, brizzolato, sulla sessantina d’anni, accerchiato da un branco di adolescenti composto da maschi e femmine.
L’uomo era in procinto di essere linciato dai ragazzini, perciò mi sono avvicinato per capirne i motivi. Chiedo spiegazioni ad altre persone già presenti al momento del tumulto e questi mi rilevano che questa banda di adolescenti aveva aggredito, a schiaffi e pugni, degli uomini bengalesi seduti sulle panchine per conto loro. Quindi, un’aggressione violenta, senza alcun motivo, solo per noia.
Il signore brizzolato, giustamente indignato, ha poi richiesto l’intervento della polizia. All’udire “Polizia” i teppistelli hanno iniziato a dileguarsi.
Io, pensando di indagare l’origine di tanta violenza ingiustificata, prima che si dileguassero tutti, mi sono avvicinato a un gruppetto di loro per cercare un dialogo costruttivo. Forse con presunzione paternalistica.
L’unico risultato che ho ottenuto è che, in silenzio, erano curiosi di ascoltarmi. Ma dopo che per 5 minuti ho provato a spiegargli che qualsiasi pretesa delle proprie ragioni, rivendicata con l’uso della violenza è profondamente sbagliata, questi mi replicavano con “uaaa comm stai elegant…uaaa par n’ american…uaaa ma si american?”.
La cosa che mi ha profondamente intristito osservando i loro occhi deserti di passioni, è che le ragazze erano più feroci dei maschietti.
Ho capito che a volte, è inutile puntare il dito contro la scuola, quest’ultima ha il compito di istruire, mentre l’educazione spetterebbe ai loro genitori ma, ascoltarli fare enorme fatica ad esprimersi in italiano (la grammatica? lascia perdere…!!) ho potuto intuire che i loro genitori potessero essere molto simili ai figli, forse anche peggio.
Queste bande di adolescenti sono spesso più pericolose degli, adulti perché i secondi agiscono solo per interessi, mentre i primi lo fanno per noia o futili motivi. Il che li rende imprevedibili come animali.
 
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