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17 maggio 2025
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Corteo antimafia a Palermo il 23 maggio
di Santina Sconza *

23 Maggio manifestazione in ricordo della strage di Capaci, Palermo, ore 15, Piazza Verdi.

Per chi era piccolo, per chi non ricorda, per chi ha cancellato dalla sua memoria la strage di Capaci, una pagina del libro 'Ho ucciso Giovanni Falcone' di Saverio Lodato.

Il racconto di Giovanni Brusca, oggi collaboratore di giustizia: «Ho ucciso Giovanni Falcone. Ma non era la prima volta: avevo già adoperato l'autobomba per uccidere il giudice Rocco Chinnici e gli uomini della sua scorta. Sono responsabile del sequestro e della morte del piccolo Giuseppe Di Matteo, che aveva tredici anni quando fu rapito e quindici quando fu ammazzato. Ho commesso e ordinato personalmente oltre centocinquanta delitti. Ancora oggi non riesco a ricordare tutti, uno per uno, i nomi di quelli che ho ucciso. Molti più di cento, di sicuro meno di duecento.» Ho ucciso Giovanni Falcone "Iniziammo i turni il 21 maggio di pomeriggio. Eravamo sempre gli stessi ma Bagarella non c'era più. Infatti quando finimmo di collocare l'esplosivo, lui prese la moglie e se ne andò a Mazara del Vallo. In quel periodo era latitante. La squadra si ridusse a me, La Barbera e Gioè, del mandamento di San Giuseppe Jato; Troia e Battaglia perché avevano la disponibilità del villino di Capaci; e Biondino, che faceva da tramite fra noi e i Ganci che si trovavano a Palermo. Ci eravamo messi d'accordo su come fare. Non potevamo andare sulla montagna dieci minuti prima, all'ultimo momento. Appena arrivava il segnale della macchina che partiva, dovevamo andare a collocare la ricevente. Avevamo preparato degli spinotti che ormai si dovevano solo collegare. Avevamo l'antenna pronta e tutto il sistema era composto da un motorino che doveva andare a fare massa con un chiodo di ferro e poi sarebbe avvenuta l'esplosione. Avevo anche detto a Ferrante: <>. Poteva fare quello che gli dicevo perché in quel momento era libero, non era latitante. Quindi lui vide in faccia il magistrato."

Questa è la confessione di Giovanni Brusca.

Nella strage di Capaci, morirono il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e i tre agenti di scorta, Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani.

Arrestato Giovanni Brusca il 20 maggio 1996, nel 2000 gli venne riconosciuto lo status di collaboratore di giustizia.

Il 31 maggio 2021, dopo aver trascorso 25 anni in carcere, è stato liberato per aver scontato la sua pena, rimanendo sottoposto alla libertà vigilata per ulteriori 4 anni, secondo quanto stabilito dalla Corte d'appello di Milano.

Alle 15 del 23 maggio ci sarà una grande manifestazione Salvatore Borsellino sarà presente. Queste le sue parole: "Ci sarà una grande manifestazione antimafia che partirà alle 15 da piazza Verdi e arriverà in prossimità dell'Albero Falcone, questi giovani sono quelli che si propongono di non tacere sulle verità emerse dai processi".

"Non bisogna tacere - ha ribadito - perché la mafia non può essere ridotta a piccola criminalità organizzata, mascherando il collegamento che instaura con il potere". "Non taceremo".

Noi saremo a questa manifestazione: Non taceremo, non taceremo, non taceremo.

* Coordinatrice Commissione Mafia e Antimafia dell'Osservatorio


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