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Attentati a Falcone e Borsellino: sapremo mai la verità?
di Leandro Leggeri
Strage di Capaci nuovi collaboratori di giustizia.
Per il sostituto procuratore antimafia Nino Di Matteo "non è sufficiente portare il fiore all’albero Falcone o scendere in Sicilia con le navi della legalità per fare vedere che ci siamo".
Nino Di Matteo per anni ha lavorato alla Procura di Palermo, ha vissuto le stragi di Falcone e Borsellino ha indagato come Procuratore e vive da anni sotto scorta.
È il procuratore che ha creduto nella Trattativa Stato-Mafia.
Oggi diversi pentiti parlano di servizi segreti deviati, non sono come Tommaso Buscetta che disse a Giovanni Falcone che non avrebbe parlato dei rapporti fra politica e mafia.
Alla Procura di Caltanissetta si sta svolgendo il processo contro i generali dei carabinieri Angiolo Pellegrini e Alberto Tersigni, accusati di aver intralciato i pm che stavano cercando riscontri alle dichiarazioni del pentito Pietro Riggio sulla strage di Capaci.
Il collaboratore di giustizia di Gela Carmelo Barbieri così racconta:
"Riggio mi avanzò una proposta che a me in quel momento suonò un po' strana”. “Riggio mi chiese se ero disponibile a collaborare con lui per la cattura dei latitanti”. “Ma ne parlammo… perché Riggio venne arrestato a causa mia”. “Mi disse che lui in quel periodo era in contatto con persone delle istituzioni, si era messo a disposizione per la cattura di latitanti… era coinvolto in queste situazioni... aveva preso questo impegno. Mi chiese se potevo dargli una mano per aiutarlo perché lui ne avrebbe tratto benefici sia dal punto di vista economico che lavorativo perché oltre ad aiutarlo a superare questa disavventura giudiziaria lo avrebbero riammesso a lavorare presso la polizia giudiziaria”.
Secondo Barbieri, Riggio in uno di questi incontri gli portò addirittura un sacchetto contenente “un telefono satellitare e una cintura contenente una microspia”, apparecchi necessari per il compito richiestogli.
“In quel momento ebbi un momento di sbigottimento gli dissi ‘Piero fammi capire come mai…’ Mi disse che lui aveva fatto una promessa a questa persona per aiutarli… E io gli risposi: ‘Ma ti fidi di queste persone? Lui mi disse che sono persone che conosco bene e che ha conosciuto nel carcere di Santa Maria Capua a Vetere… sono persone dei servizi, infiltrate in determinate situazioni”.
Nuovi collaboratori di giustizia che parlano della Strage di Capaci e di generali.
La Presidente Colosimo continuerà nello scellerato disegno di legge che vuol fare fuori Scarpinato e De Raho!
Sapremo mai la verità sulle stragi Falcone e Borsellino?
Ha ragione il sostituto procuratore Nino Di Matteo ad affermare che in Italia c'è stata compromissione tra mafia e soggetti istituzionali.
Questo è l'appello del sostituto procuratore nazionale antimafia agli studenti del 'Liceo classico Ennio Quirino Visconti' di Roma:
"Se la politica è diventata una cosa purtroppo in gran parte sporca, è perché i tanti cittadini perbene, i tanti giovani, capaci, professionalmente e intellettivamente attrezzati, onesti, sono stati un passo indietro, perché hanno preferito assistere a quello che accadeva e, anche se non gli piaceva, non sono scesi in prima persona, non hanno affrontato il rischio e la responsabilità di impegnarsi direttamente in politica”.
Per il magistrato non basta partecipare se non c'è l'impegno concreto per la ricerca della verità:
“A me non piace lo sterile esercizio retorico che spesso è quello a cui assistiamo il 23 maggio e il 19 luglio di ogni anno per ricordare i nostri eroi morti. Non è sufficiente. Non è sufficiente emozionarsi ricordando Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, non è sufficiente portare il fiore all’albero Falcone o scendere in Sicilia con le navi della legalità per fare vedere che ci siamo”.
Magari quei cittadini onesti abbiamo preferito delegare ad altri il compito perché non ci sentivamo all'altezza e questi ci hanno deluso.
Siamo stanchi di parole, stanchi di politici menzogneri che si ricordano delle stragi solo il giorno della ricorrenza ma lasciano che questo governo continui a colpire la Magistratura e i senatori De Raho e Scarpinato.
Sembra che ad alcuni partiti dell'opposizione vada bene così.
* Coordinatrice Commissione Mafia e Antimafia dell'Osservatorio
 
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