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17 maggio 2025
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"Informazione" governativa: non è un problema di spread
di David Cappellini

Insistono...esponenti della maggioranza in TV sostengono ancora che l'Italia paga meno interessi sul debito perché lo spread è diminuito... ed è merito del governo.

Siamo tra il farneticante ed il criminale, disinformazione allo stato puro. E tanta, tanta, troppa ignoranza.

Ed è lei, l'ignoranza, non solo sull'economia, che in tempi così draconiani, la fa da padrona. Ormai dilaga in modo incontrollato e costituisce la sostanziale differenza tra il fatto e la notizia, una differenza tragicamente marcata e praticamente fondamentale.

Il fatto è che lo spread è diminuito per motivi legati principalmente alla recessione dell'economia tedesca, ormai evidente. La notizia che invece rimbalza sui media, è che lo spread è sceso sotto i 100 punti base per merito del governo, con conseguenze positive per gli interessi sul debito.

L'affermazione poi, che i titoli di stato italiani siano quindi più affidabili di quelli tedeschi, non la commento nemmeno, è semplicemente paradossale e solo un personaggio senza dignità come Meloni può fare affermazioni così palesemente false e sconclusionate.

È però il modo naturale con cui si propinano notizie del genere non solo sui media, ma anche nelle sedi istituzionali, senza timore di subire smentite sacrosante, che preoccupa. È la cartina tornasole del livello medio culturale del pubblico a cui ci si rivolge e l'assoluta sicurezza di poter manipolare la verità senza troppe conseguenze negative a livello di consenso.

Credo che i sondaggi che danno FdI costantemente al 30% siano veritieri, perché l'abilità con cui l'intero apparato propagandistico stravolge i fatti confenzionando notizie, funziona a pieno regime. È un vero e proprio modus operandi, che coinvolge tutta l'azione politica del governo in carica.

Pensiamo ad esempio ai "miliardi in più stanziati per la sanità" che in realtà sono un taglio, perché non riguardano il reale fabbisogno in rapporto al pil, la cui percentuale destinata al SSN è invece diminuita dello 0,2. Oppure al milione di posti di lavoro creati dal governo, che riguardano principalmente la fascia di età superiore ai 54 anni e che quindi sono prolungamenti e consolidamenti di posti di lavoro già in essere e non prodotti da nuova occupazione.

Sulla guerra russo-ucraina abbiamo avuto poi gli esempi più eclatanti di disinformazione o informazione pilotata, in modo assolutamente bipartisan, perché non è solo la maggioranza di governo che usa i fatti trasformandoli in notizie, ma tutto l'establishment che controlla i quattro quinti dell'informazione.

Le democrazie occidentali che temono Orban e gli autocrati sono in realtà molto più simili ai satrapi che dicono di combattere e molto più ipocrite. E i loro cittadini sempre più simili a sudditi passivi e assuefatti.

Non è un problema di spread...


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