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L'esempio
di Daniela Larosa
Oggi qualcosa mi riporta ad un ricordo della mia adolescenza.
Ero in camera mia, la porta aperta, e sentivo mio padre parlare al telefono.
Era una telefonata intimidatoria. Qualcuno lo minacciava di morte. Provava a intimorirlo anche su noi figli.
Lui nel nostro dialetto, con voce pacata, solo a tratti alterata, rispose esattamente così «io non ho quello che mi chiedete, ma anche se dovessi averlo, a voi non darei nulla, sarei contento di gettare tutto nel fiume, piuttosto che darlo a voi.»
Poi aggiunse «se avete coraggio, affrontatemi di persona, venite a trovarmi, tanto sapete dove potete trovarmi.» Ovviamente li trattò da vigliacchi, e questo erano.
Da adulta ricordo la pacatezza e la forza di quelle parole. Certe situazioni, nonostante gli anni trascorsi, restano impresse, come fotografie. Ma tranquillizzano, come punti fermi della nostra esistenza.
Mentre mio padre pronunciava quelle parole pensavo a qualcosa del genere «questi non capiscono che con mio papà cascano male...»
E quando diceva che avrebbe preferito buttare tutto nel fiume, credo di aver sorriso... Sapevo che era vero. Mio padre, a conclusione della telefonata, mi disse solo una volta di stare attenta, senza ossessionarmi. Non mi agitai affatto, la tranquillità di mio padre, e la convinzione che avesse fatto la cosa giusta, mi bastava.
Tanto altro ci accadde, ma mai lo vidi mollare.
Nel corso degli anni altro accadde a me, per vari motivi... Un giorno mentre lui si preoccupava per me gli dissi «papà, questa cosa devo farla, ma tu lo sai. Sei stato tu a ripetermi fin da bambina, che ai cento giorni da pecora è da preferire uno da leone».
Tacque. Annuì con la testa. Ma per me disse tutto.
A volte si rimane illesi, per caso... forse. A me è accaduto un paio di volte.
Dopo tanto tempo un caro amico mi riporta parole bellissime sulla preoccupazione di mio padre e sulla fiducia nei miei confronti... perché i fatti valgono più di tante parole.
Noi impariamo più dalle azioni che dalle prediche. E quando tutto vacilla, restano dei punti fermi. Fermissimi. Sono quelli ad accompagnarci, anche quando chi amiamo non è più con noi.
 
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