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Argentina: Milei continua repressione volenta del dissenso
di Vitoria Sobral
Violente repressioni in Argentina contro contestatori di sinistra. Video mostrano la polizia che picchia alcuni religiosi che cercavano di bloccare la strada insieme ad altri attivisti di sinistra.
Padre Francisco "Paco" Olveira, apparentemente ferito, è stato arrestato dalla Polizia argentina ma è poi stato rilasciato nel giro di pochi minuti.
E' conseguenza delle politiche repressive di Javier Milei e della ministra per la sicurezza Patricia Bullrich, la stessa che ha rappresentato il governo alla morte di Papa Francesco. D'altra parte la stessa Bullrich non è nuova ai cambi di scena, visto che in gioventù era una sindacalista e contestatrice molto attiva, passando poi da sinistra a destra e rinnegando alcune sue esperienze di attivismo. E pure il presidente argentino è tornato sui suoi passi dopo aver criticato ferocemente il Papa, che in aveva definito "il rappresentante del maligno sulla Terra".
Solo pochi mesi fa, Amnesty International e Human Rights Watch hanno pubblicato rapporti critici nei confronti del protocollo anti-protesta varato dalla Ministra per la Sicurezza argentina nel dicembre 2023.
Il protocollo autorizza le forze di sicurezza federali a reprimere proteste o cortei che organizzino qualsiasi forma di blocco stradale. È stato pesantemente messo in discussione fin dalla sua introduzione e dalla sua prima attuazione, in quanto criminalizza il diritto degli argentini a protestare.
Giovedì, Human Rights Watch ha affermato nel suo Rapporto Mondiale che il protocollo di Bullrich "in pratica, criminalizza qualsiasi disturbo al traffico derivante da una manifestazione" e ha conferito "ampi poteri alla polizia". Il rapporto ha evidenziato che, a giugno, durante una massiccia protesta fuori dal Congresso, la polizia ha aggredito i manifestanti, sparando proiettili di gomma e gas lacrimogeni, oltre a colpire a pugni.
"Quel giorno la polizia ha arrestato 33 persone, l'ultima delle quali è stata rilasciata a settembre", si legge nel rapporto.
A dicembre, Amnesty International ha dichiarato in un rapporto intitolato "Dissenso a rischio" che, dopo aver esaminato 15 manifestazioni argentine nel corso del 2024, "la risposta dello Stato è stata caratterizzata dall'uso eccessivo della forza". Secondo il rapporto, il protocollo ha causato 1155 feriti, 33 dei quali colpiti da proiettili di gomma alla testa o al volto. Alcuni hanno riportato gravi danni alla vista. Anche 50 giornalisti sono rimasti feriti mentre seguivano le manifestazioni e 73 persone sono state criminalizzate per aver partecipato alle proteste.
L'ONG ha aggiunto che i casi potrebbero essere sottostimati, poiché il Ministero della Sicurezza "non ha pubblicato e, in diverse occasioni, ha persino negato o fornito informazioni parziali sulle operazioni e sulle azioni della polizia". Amnesty ha affermato che ciò dimostra "la mancanza di trasparenza del governo".
In un'intervista radiofonica, Bullrich ha affermato che il rapporto di Amnesty International "è pura ideologia: l'ideologia di proteggere sempre i criminali".
 
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