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USA: quando un diritto fondamentale non piace si elimina
di Armando Lo Giudice
Mercoledì, la Segretaria per la Sicurezza Interna degli Stati Uniti, Kristi Noem, ha dichiarato che il flusso di immigrati clandestini al confine potrebbe giustificare la sospensione dell'habeas corpus, una diritto riconosciuto a livello internazionale che consente a chi sia arrestato di contestare in tribunale la propria detenzione.
"Non sono una giurista costituzionalista, ma credo di sì", ha dichiarato Noem durante un'audizione della Commissione per la Sicurezza Interna della Camera, quando le è stato chiesto se tali condizioni potessero essere considerate un'"invasione" ai fini della sospensione del diritto all'habeas corpus.
"Non è di mia competenza pronunciarmi su questo punto. È una prerogativa del presidente, e lui non ha indicato se prenderà o meno provvedimenti", ha aggiunto.
Le sue dichiarazioni sono arrivate dopo che venerdì scorso il consigliere senior della Casa Bianca, Stephen Miller, ha dichiarato ai giornalisti che l'amministrazione Trump sta "valutando attivamente" l'opzione di sospendere l'habeas corpus nell'ambito della repressione dell'immigrazione da parte dell'amministrazione.
Noem è stata contestata dai Democratici anche su Kilmar Abrego Garcia, un cittadino salvadoregno erroneamente deportato dal Maryland in una mega prigione a El Salvador, e su due bambini americani recentemente deportati dall'amministrazione Trump.
"Abbiamo applicato il giusto processo così come previsto dagli strumenti che il Congresso ci ha fornito", ha dichiarato Noem.
Ha ribadito che le madri dei bambini hanno scelto di portarli con sé.
"Non deportiamo cittadini statunitensi e non abbiamo deportato cittadini statunitensi", ha aggiunto.
 
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