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Guerra frutto della mancanza di dialogo nel continente europeo
di Giuseppe Franco Arguto
"𝐋𝐚 𝐬𝐭𝐨𝐫𝐢𝐚 𝐞̀ 𝐮𝐧𝐚 𝐛𝐮𝐫𝐥𝐚 𝐜𝐡𝐞 𝐢 𝐯𝐢𝐯𝐢 𝐠𝐢𝐮𝐨𝐜𝐚𝐧𝐨 𝐚𝐢 𝐦𝐨𝐫𝐭𝐢."
(Voltaire, citato in Montanelli 1971, cap. 9, p. 125)
Man mano che ci allontaniamo dai trascorsi del '900, si perde la coscienza storica di quello che rappresentarono per l'Umanità intera non solamente le due guerre mondiali, ma anche la "guerra fredda" tra i due blocchi a occidente e oriente, ossia tra le superpotenze atomiche.
L'Unione Europea non ha mai curato i rapporti diplomatici con la Russia, perché fondamentalmente la UE è un "mercato comune" a propulsione capitalista, questa la sua connotazione principale. Sono stati imbastiti e mantenuti con la Russia solo degli importanti e strategici accordi commerciali; per molti settori produttivi, non solo energetici, i Paesi dell'ovest europeo dipendono da quegli accordi, peraltro dietro la spinta straordinaria della globalizzazione dei mercati.
Tuttavia, per le questioni puramente di politica estera e di sicurezza comune la UE ha delegato la NATO, una espressione chiara e inconfutabile della potenza unipolare statunitense. L'Alleanza Atlantica aveva una sua legittimazione difensiva fintanto era in piedi il muro di Berlino; caduto quello si è unificata la Germania, è cambiata la geografia politica dell’Europa senza alcuno spargimento di sangue e quell'alleanza andava sciolta, l'Europa doveva riconoscersi in una Costituzione europea e in un progetto politico confederativo non subalterno agli Stati Uniti d'America.
Oggi è così palese che la carenza di relazioni politiche propriamente dette sia alla base delle difficoltà di comunicazione efficace con Putin; l'esito delle contrapposizioni ideologiche all'interno della UE è evidente: per trattare i termini di una tregua duratura Putin incontra il presidente ucraino in Turchia (che non è nella UE per cui si è candidata nel 2005), e probabilmente con il presidente americano che a margine delle 'sue' guerre, trova ogni occasione buona per imporsi come salvatore delle patrie sul piano internazionale.
In un passato non lontano il presidente francese Mitterand, all'indomani della caduta del muro di Berlino, propose agli alleati europei di costituire una Confederazione che includesse anche la Russia. Sarebbe ora di costruire una alleanza che stabilisca non solo le strategie commerciali, ma della salde relazioni sociali, culturali e politiche con la Federazione russa, stante il fatto che Putin è lì dov'è e non lo smuove nessuno.
Sono dell'avviso che per il gerarca russo questa guerra all'Ucraina gli abbia procurato dei privilegi sul piano politico e storico. Non esce vittorioso, perché in guerra perde l'Umanità, ma senza dubbio non come ne esce Zelens'kyj.
 
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