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14 maggio 2025
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Zelensky vuol dettar legge sui colloqui ma al fronte i russi avanzano
di Francesco Dall'Aglio *

Pare dunque che Zelensky non solo abbia deciso dove e quando Putin deve presentarsi, ma anche cosa deve dire.

Stando al contenuto dell'intervista a Libération, infatti, l'Ucraina dovrà uscire dai negoziati con qualche vittoria politica, che sia un cessate il fuoco o uno scambio di prigionieri "tutti per tutti" (ovvero le molte migliaia in custodia russa contro le poche centinaia in custodia ucraina), fermo restando, naturalmente, che se Putin non dovesse andare in Turchia la cosa "somiglierà a una sconfitta totale per lui".

Yermak, in un'intervista a Le Monde (è interessante che ora i media preferiti siano quelli francesi, non più quelli USA o inglesi), ha detto cose simili: se Putin non si presenterà significa che non vuole fermare la guerra, e che ci vuole subito un cessate il fuoco totale e incondizionato.

Cosa Putin abbia intenzione di fare però non si sa, né cosa farà Trump che potrebbe anche interrompere la sua visita nei paesi amici del Golfo Persico per incontrare Putin in Turchia, ma non Zelensky di sicuro.

Interrogati in merito da Pavel Zarubin, sia Ušakov che Peskov hanno fatto gli gnorri, con Ušakov che non ha nemmeno confermato la sua presenza. Né si sa se in Turchia andrà Lavrov, dato che Zelensky vuole parlare solo con Putin; né, soprattutto, si sa chi altri andrà in Turchia da parte ucraina.

Insomma, non si sa niente. È improbabile che Putin annunci a breve che domattina sarà in Turchia, ma potrebbe andarci venerdì o addirittura sabato, quando Trump avrebbe finito il suo giro arabo, lasciando Zelensky ad aspettarlo sull'altare.

Intanto le delegazioni russa e ucraina (che si suppone ci vadano a prescindere in Turchia) avrebbero cominciato un minimo di colloqui e ci sarebbe già qualcosa su cui discutere - questo naturalmente escludendo che i colloqui non siano già cominciati in maniera discreta e quelle di Zelensky siano pose a favore di telecamera per iniziare a far digerire all'opinione pubblica che negoziare è diventato di colpo indispensabile.

Intanto, nel disinteresse generale, le truppe russe avanzano in ogni settore del fronte e c'è chi teme che presto o tardi troveranno un varco bello grosso in cui infilarsi. Il tempo inizia davvero a stringere.

* Esperto di lingue e culture dell'Europa Orientale


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