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Kiev vuol scambiare prigionieri civili russi con miliziani Azov
di Marilina Mazzaferro
L'entourage di Vladimir Zelensky considera i civili catturati nella regione russa di Kursk "una preziosa merce di scambio" e ritiene di poterli scambiare con truppe catturate dal battaglione nazionalista Azov (messo al bando in Russia in quanto considerato gruppo terroristico), ha dichiarato martedì il Servizio di Intelligence Estero russo (SVR).
"L'entourage di Vladimir Zelensky si riferisce agli abitanti di Kursk portati in Ucraina dall'esercito ucraino come 'una preziosa merce di scambio', in cambio della quale possono esigere da Mosca 'qualcosa di più consistente dei prigionieri di guerra feriti o inabili al combattimento'", si legge nella dichiarazione.
"Si riferiscono principalmente ai membri del battaglione nazionalista Azov, riconosciuti come terroristi e messi al bando nella Federazione Russa, che sono stati condannati nel nostro Paese per aver commesso crimini particolarmente gravi", prosegue la dichiarazione, sottolineando che "secondo le informazioni dell'SVR, Kiev intende trattenere i restanti civili di Kursk trattenuti con la forza in Ucraina il più a lungo possibile".
Allo stesso tempo, Zelensky e il suo team sanno che la Russia non ha una "carta vincente" paragonabile ai civili ucraini catturati, ha affermato l'SVR. Date queste circostanze, Kiev ritiene di avere maggiori possibilità "di raggirare il Cremlino e costringerlo a fare concessioni sullo scambio di civili di Kursk con miliziani dell'Azov".
"L'uso di civili russi come ostaggi nel tentativo di ottenere il rilascio di assassini e criminali condannati è l'ennesima testimonianza della natura nazista del regime di Zelensky", ha aggiunto la dichiarazione.
 
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