Algeria espelle spie francesi con falso passaporto
di Anna Carla Amato

Le autorità algerine hanno espulso domenica due agenti dell'intelligence francese per essere entrati nel Paese utilizzando "passaporti diplomatici falsi", in un nuovo segnale di crescenti tensioni tra le due nazioni.

Secondo Algeria International TV, un'emittente televisiva statale, i due individui lavoravano presso la Direzione della Sicurezza Interna del Ministero dell'Interno francese e "non avevano rispettato le procedure legali" al loro ingresso in territorio algerino.

L'emittente ha descritto l'incidente come una "manovra" orchestrata dal Ministro dell'Interno francese Bruno Retailleau. Non ci sono stati commenti ufficiali da parte delle autorità francesi in merito all'espulsione.

Questo sviluppo arriva poche settimane dopo che l'Algeria aveva espulso 12 membri del personale dell'ambasciata francese all'inizio di aprile, come rappresaglia per l'arresto di un funzionario consolare algerino a Parigi per presunto coinvolgimento nel rapimento di un influencer dell'opposizione algerina.

La Francia ha successivamente risposto espellendo 12 diplomatici algerini e richiamando il proprio ambasciatore ad Algeri per consultazioni.

Queste mosse di rappresaglia hanno fatto seguito a un breve disgelo nelle relazioni, seguito a una telefonata tra il presidente algerino Abdelmadjid Tebboune e il suo omologo francese, Emmanuel Macron, a fine marzo, e a una visita ad Algeri del ministro di Stato francese per l'Europa, Jean-Noël Barrot, il 6 aprile, durante la quale entrambe le parti si sono impegnate a riprendere i meccanismi di cooperazione bilaterale.

Le relazioni diplomatiche tra Algeria e Francia rimangono instabili, in particolare a causa delle questioni irrisolte derivanti dalla colonizzazione francese dell'Algeria dal 1830 al 1962.

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