Robert Fico scrive a Kallas: siamo Paese sovrano
di Giuseppe Salamone *

Lui c'è andato alla Giornata della Vittoria a Mosca e ha fatto bene, nonostante sono settimane che venga ripetutamente minacciato dalle nipotine del Führer, Ursula Von der Leyen, Kaja Kallas e compagnia.

Robert Fico, primo ministro slovacco, nonostante anche i boicottaggi degli spazi aerei, alla fine è arrivato.

Infatti nella democraticissima Unione Europea non solo stanno schiumando di rabbia, ma continuano a minacciare conseguenze.

Robert Fico, che continua a dimostrare coraggio, autonomia e libertà, ha appena risposto così con una lettera aperta: "Cara Kaja, ho ripetutamente preso atto delle sue dichiarazioni in merito alla mia visita a Mosca e all'incontro con il Presidente Putin. A quanto pare, non sono dalla "parte giusta della storia" o altre profonde considerazioni geopolitiche.
Innanzitutto, sono a Mosca per rendere omaggio agli oltre 60.000 soldati dell'Armata Rossa caduti liberando la Slovacchia. Non riesco a capire cosa c'entrino queste persone coraggiose con l'attuale situazione internazionale.
In secondo luogo, in qualità di alto funzionario della Commissione Europea, lei non ha il diritto di criticare il Primo Ministro sovrano di un Paese sovrano che si impegna in modo costruttivo nell'intera agenda europea.
In terzo luogo, non sono d'accordo con la politica di una nuova cortina di ferro che lei sta così intensamente cercando di erigere.
In quarto luogo, come si possono condurre la diplomazia e la politica estera se ai politici non è permesso incontrarsi e dialogare normalmente su questioni su cui hanno opinioni diverse?".

Ecco cosa significa cercare di mantenere un briciolo di sovranità e cercare di farlo con dignità e coraggio.

Tutto il contrario di chi in Italia da una parte si definisce patriota e sovranista e dall'altra pacifista.

* Coordinatore Commissione Esteri dell'Osservatorio

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