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09 maggio 2025
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A Peppino Impastato e Aldo Moro
di Santina Sconza *

Peppino, ti scrivo perché nulla è cambiato dal tuo omicidio.

Tano Badalamenti, o meglio 'Tanu seduto' non c'è più, ma altri più potenti l'hanno sostituito.

Oggi ci sono i figli dei mafiosi che hanno studiato, sono liberi di scrivere sulle pagine dei media dei loro padri, di essere intervistati, sono acculturati, postano quadri dei loro padri su Facebook e fanno una specie di asta, qual è il più bello.

È passato tanto tempo dalla tua morte e di quella di Aldo Moro, tu vittima dei mafiosi, lui vittima della brigate rosse e si dice anche degli americani che non volevano il compromesso storico.

Ricordo quel giorno, 9 maggio 1978 ero all'università, si diceva che tu eri morto per una bomba che ti era esplosa fra le mani, che eri un terrorista, tutte bugie la tua morte la volle Tano Badalamenti.

Oggi i figli dei mafiosi sono laureati, i nipoti di ex latitanti fascisti, di mafiosi sono al governo e dicono che vogliono rifare la storia, non vogliono che ci sia sulla strada il nome di Sandro Pertini ma quello dei fascisti.

E Aldo Moro, tenuto prigioniero da quei stupidi che si definivano rivoluzionari, forse strumentalizzati dai servizi segreti americani e dalle lobby massoniche di Licio Gelli, forse iniziò quel giorno il decadimento della politica.

Abbandonato dal suo partito, la Democrazia Cristiana, dal PCI e dagli altri partiti con la scusa della fermezza, l'appello per scendere a patti con le brigate rosse lo volle solo il Partito Socialista Italiano, lasciarono che le brigate rosse lo uccidessero.

Dopo di te, Peppino, stragi e stragi di magistrati, poliziotti e giornalisti, fin ad arrivare ad oggi dove l'economia dei mafiosi è superiore a quello dello stato e si possono permettere tutto essere al potere, comprare e vendere armi, droghe, una nuova mafia che non commette omicidi che lavora alacremente insieme alla borghesia massonica e corrotta.

Dopo di te, Aldo, il declino della democrazia e della politica, la cancellazione del proporzionale e di leggi elettorali per distruggere i partiti minori fin ad arrivare a questa ultima scellerata e antidemocratica.

Politici che siedono sugli scranni per anni e anni e che non più eletti continuano a lavorare in industrie belliche, facendo il contrario di quello che predicavano in Parlamento.

Un popolo stanco che non vuole la guerra ma sarà costretto ad accettarla, un popolo annoiato che se parli di mafia soffia "che noia!", un governo dove sono quasi tutti inquisiti e un'opposizione annoiata che vota insieme alla maggioranza per le armi e vuol scendere in piazza per la pace.

Ipocriti, falsi, traditori con giornalisti asserviti al potere, quei politici che non disdegnano ad accogliere a braccia aperte oligarchi e guerrafondai che commettono genocidi.

* Coordinatrice Commissione mafia e antimafia dell'Osservatorio


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