Canada a Trump: non siamo in vendita
di Gabriella Mira Marq

Martedì il Primo Ministro canadese Mark Carney ha incontrato il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump e ha affermato con fermezza: "Il Canada non è in vendita".

La posizione di Carney era in contrasto con quella di Trump, che ha ripetutamente affermato di voler annettere il Canada e renderlo il 51° stato.

La sovranità del Canada è stata solo una delle questioni discusse durante la visita di Carney alla Casa Bianca, dove i due leader hanno toccato temi quali difesa, commercio, tariffe doganali e altri argomenti, evitando qualsiasi accenno di ostilità.

Carney ha vinto le elezioni federali alla fine di aprile e una delle sue principali dichiarazioni in campagna elettorale è stata quella di essere il leader più adatto a trattare con l'instabile Trump.

I due hanno mostrato un atteggiamento amichevole, come quando Carney ha detto a Trump che "alcuni posti non sono mai in vendita, mai". "Mai dire mai, mai dire mai", ha risposto Trump.

E il presidente ha respinto categoricamente la richiesta di Carney di rimuovere i dazi sui prodotti canadesi, ribadendo la sua posizione secondo cui il Canada non aveva nulla che gli Stati Uniti desiderassero.

Carney ha affermato che il prossimo aggiornamento del CUSMA (accordo commerciale tra Canada, Stati Uniti e Messico) sarebbe stato "la base per un negoziato più ampio". "Penso che oggi abbiamo gettato solide basi", ha dichiarato Carney in una conferenza stampa dal tetto dell'ambasciata canadese dopo l'incontro con Trump. "In realtà, oggi ha segnato la fine dell'inizio di un processo di ridefinizione di tale relazione tra Stati Uniti e Canada. La domanda è come coopereremo in futuro".

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