Vance: ora Kiev e Mosca devono parlarsi direttamente
di Franca Rissi

Il vicepresidente statunitense J.D. Vance ha dichiarato mercoledì che Russia e Ucraina hanno bisogno di colloqui diretti per porre fine alla guerra in corso, aggiungendo che "non ci sono ancora riusciti".

"Il passo che vorremmo compiere ora è che russi e ucraini concordino effettivamente alcune linee guida di base per sedersi e parlare tra loro. Ovviamente, gli Stati Uniti sono lieti di partecipare a queste conversazioni, ma è molto importante che russi e ucraini inizino a parlarsi. Pensiamo che questo sia il prossimo grande passo che vorremmo compiere", ha dichiarato Vance al meeting dei leader di Monaco del 2025 a Washington.

Ha affermato che i russi stanno chiedendo una serie di concessioni per porre fine al conflitto. "Pensiamo che stiano chiedendo troppo", ha aggiunto.

"C'è un grande divario, prevedibilmente, tra la posizione di russi e ucraini, e pensiamo che il prossimo passo nei negoziati sia cercare di colmare questo divario. "Riteniamo che sia probabilmente impossibile per noi mediare completamente senza almeno un negoziato diretto tra le due parti", ha detto Vance.

Il vicepresidente ha aggiunto di non essere ancora "pessimista" sulle possibilità di porre fine alla guerra. "Voglio dire, ovviamente, sapete, russi e ucraini non sono ancora arrivati, perché i combattimenti sono ancora in corso", ha detto.

Gli USA con varie dichiarazioni di quseti giorni, di Trump e dell'ufficio stampa della Casa Bianca, hanno fatto un passo indietro dalla loro intenzione provlamata di farsi mediatori del conflitto e chiudere la guerra nei primi mesi dell'amministrazione Trump.

Quella di Vance sull'opportunità che ora i colloqui si facciano diretti fra i due contendenti appare una forma elegante di non mostrare di aver gettato la spugna, per giunta avendo appena incassata la firma dell'accordo sulle terre rare.

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