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05 maggio 2025
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Macerie di democrazia
di Elisa Fontana

Dopo aver promesso di far finire la guerra in Ucraina in 24 ore, ieri Rodomonte Trump ha ammesso miseramente che fra Putin e Zelenskyj c’è troppo odio, cosa di cui nessuno prima di lui si era accorto, avendo scambiato i due per scolaretti che si facevano i dispettucci in attesa di un maestro severo che li mettesse in riga. E, dunque, la pace “forse non è possibile”.

Ma pensa. Si vede che quella foto emblematica scattata dentro la Basilica di S.Pietro, che aveva illuso i più, non serviva a Trump a cercare la pace, ma a fare un proficuo accordo con Zelenskyj sulle terre rare, confermandosi così per quel bucaniere spregiudicato senza nessun’altra remora e bussola che non sia il dio denaro.

Ma questa è la fine certificata di tutti i tromboni populisti messi davanti all’evidenza della realtà che li sbugiarda senza sconti. Trump aveva cominciato il suo mandato, ma già prima in campagna elettorale, con trombonate che superavano il limite di ogni ridicolo, del tipo annettersi il Canada o invadere la Groenlandia, perché credo che, innanzitutto, questi rodomonti della domenica siano innamorati del suono della propria voce.

E così hanno un godimento particolare nell’ascoltarsi e sentirsi dire “invasione della Groenlandia” o “annessione del Canada”, oppure “blocco navale” o “abolizione delle accise” per venire ad esempi più vicini a noi. E’ quasi una convinzione che basti dirle certe cose per renderle immediatamente reali. E pazienza se poi la realtà, quella vera, ti certifica che nel migliore dei casi sei stato uno spudorato mentitore, si troverà sempre una via d’uscita o grazie ad una stampa prona o cercando scuse risibili, tipo il troppo odio fra Putin e Zelenskyj improvvisamente scoperto oggi.

No, il problema non è smascherare questi emeriti bugiardi, perché più grossa è la trombonata, più grosso sarà il tonfo e il conto da pagare alla realtà. Il problema vero è capire quanto tempo dovrà passare perché questi individui vengano smascherati e quanti danni nel frattempo potranno apportare nel tessuto economico, sociale e politico dei Paesi che dovrebbero governare e che, in realtà, spaccano e disgregano senza problemi.

Senza nascondere, ovviamente le torsioni democratiche di cui sono portatori che hanno fatto dichiarare oggi a Trump, su precisa domanda, che non sa se si debba rispettare la Costituzione statunitense - “non sono mica un avvocato” - e fa dichiarare alla nostra presidenterrima che la madre di tutte le riforme per lei è il premierato, che il popolo vuole essendo stato messo nel programma elettorale e che, dunque, le promesse vanno mantenute.

Dimenticando casualmente che nel suo programma elettorale c’era l’elezione diretta del presidente della repubblica e non si faceva nessuna menzione di qualunque premierato. Ma chi dei suoi entusiasti elettori ha letto il programma elettorale del suo partito? Nessuno e, dunque, anche questa ennesima bugia diventa realtà.

Personalmente sono convinta che questi anomali portatori di torsioni della realtà cadranno necessariamente sotto i colpi della realtà che brucia sulla pelle di milioni di persone e che puoi confezionare tutti gli spot da influencer che vuoi o fare tutte le convention che vuoi ballando come una pianta grassa, ma prima o poi gli alibi e i lustrini cadranno miseramente.

E a noi, come al solito, non rimarrà che spalare le macerie, sperando sempre che non siano irreversibili.


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