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Renzi non confonda le acque sui referendum
di Santina Sconza
Renzi, faccia silenzio, per favore.
Renzi lei come Presidente del governo è stato un vero disastro per la sinistra.
Ha attaccato i diritti dei lavoratori, ha eliminato l'articolo 18 dello statuto dei lavoratori.
Ha emanato il Jobs Act legge n. 183 del 10 dicembre 2014 che prometteva di aumentare l'occupazione e combattere la precarietà, rilanciando la crescita dell'economia italiana, ma - si evidenzia nel Rapporto - ha portato nel complesso a un indebolimento delle tutele e delle condizioni di lavoro per lavoratori e lavoratrici.
Voleva abolire una delle due camere il Senato dove non sarebbero stati più previsti senatori eletti dai cittadini italiani residenti all'estero. La durata del mandato dei senatori sarebbe coincisa con quella dei Consigli regionali da cui sarebbero stati eletti; inoltre, i senatori sarebbero decaduti se fosse cessata la loro carica elettiva regionale o locale per fortuna ha perso il Referendum.
E ha il coraggio ancora di parlare e attacca la CGIL.
In una intervista al Corriere della sera lei dichiara sul segretario della Cgil Landini:
"Ha ragione sul fatto che il governo non vuole parlarne. Ma ha sbagliato a fare una campagna ideologica, prendendo a pretesto il Jobs act. È una riforma di dieci anni fa che non c’entra nulla con la precarietà! La Cgil attacca me guardando al passato anziché attaccare la Meloni parlando del futuro. Sarebbe meglio parlare dei veri problemi di oggi che non sono i licenziamenti ma gli stipendi troppo bassi".
Renzi se oggi i salari sono più bassi la responsabilità è anche sua!
Mi dispiace che i sindacati non scesero in piazza contro la sua legge: la CGIL, segretaria Susanna Camusso, e la CISL, segretaria Annamaria Furlan, non fermarono e non scesero in piazza contro l'abolizione dell'articolo 18 delle Statuto dei lavoratori e contro il Jobs Act.
Oggi le due sindacaliste siedono sugli scranni del Parlamento insieme a lei.
Io spero che portiamo a casa la vittoria dei 5 SI ai Referendum.
E di poter mandare a casa il governo Meloni lei, la Camusso e Annamaria Furlan, perché, se per Voltaire:
“La politica è il mezzo attraverso il quale persone senza morale comandano su persone senza memoria”, vogliamo che questo andazzo cambi e che la politica venga fatta da persone che vogliono applicare la Costituzione e i diritti umani e civili.
 
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