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28 aprile 2025
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Celebrava la Resistenza, paga come per pubblicità al panificio
di Santina Sconza

Il sindaco di Ascoli Piceno non riceve Ilaria Cucchi e Lorenza Roiati.

La scusa del sindaco Ilaria Cucchi non aveva richiesto un incontro formale.

In effetti che cosa ci si può aspettare di un sindaco di Fratelli d'Italia?

Si quel Marco Fioravanti che aveva attaccato Matteo Ricci, deputato europeo Pd, per aver portato la solidarietà all'imprenditrice de L'Assalto ai Forni con dure parole: "Matteo Ricci ha fatto sciacallaggio, non è mai stato in questa città, ha dovuto mettere Ascoli Piceno su Google Maps visto che nemmeno dopo il sisma è venuto a portare la solidarietà ai terremotati. Ha strumentalizzato ragazze e ragazzi liberi, che difendevano i propri ideali e i propri valori, interrompendo anche il lutto nazionale nella giornata del funerale del nostro Sommo Pontefice".

Sindaci nostalgici, il Presidente del Senato La Russa, la seconda carica dello stato, che difende i fascisti andati a Dongo ad omaggiare Mussolini con tanto di saluto fascista: “Saluti fascisti a Dongo? Non c’erano odio né violenza. Stavano solo commemorando dei morti”.

E la presidente del governo Meloni che dimentica sempre di ricordare le stragi fasciste e le vittime degli anni settanta e ottanta ricordando nella sua pagina solo quei pochi della sua parte politica.

Aveva ragione Sandro Pertini il 28 giugno 1960, allora presidente della Camera, a pronunciare quel discorso sui valori della Resistenza e dell’antifascismo nella vita democratica del Paese.

In quell’occasione, di fronte alla folla genovese che protestava contro il congresso del Movimento Sociale Italiano, Pertini disse: “Il fascismo non è un’opinione, è un crimine. E ogni atto, ogni manifestazione, ogni iniziativa di quel movimento è una chiara esaltazione del fascismo e poiché il fascismo, in ogni sua forma è considerato reato dalla Carta costituzionale”.

Oggi i figli di quel Movimento Sociale Italiano, naturali e putativi li abbiamo al governo nazionale, nelle regioni e nei comuni. E le forze dell'ordine con i decreti sicurezza o con leggi quasi mai applicate puniscono chi pronuncia la parola antifascista e 25 aprile applicando anche l'art. 663 Codice di procedura Penale

"Chiunque, in un luogo pubblico o aperto al pubblico, vende o distribuisce o mette comunque in circolazione scritti o disegni, senza avere ottenuto l'autorizzazione richiesta dalla legge, è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da euro 51 a euro 309. Alla stessa sanzione soggiace chiunque, senza licenza dell'Autorità o senza osservarne le prescrizioni, in un luogo pubblico, aperto o esposto al pubblico, affigge scritti o disegni, o fa uso di mezzi luminosi o acustici per comunicazioni al pubblico, o comunque colloca iscrizioni o disegni".

Si perché Lorenza Roiati con quel piccolo striscione voleva accogliere come faceva sempre i manifestanti che celebravano la Liberazione ricordando i suoi nonni partigiani e non di certo pubblicizzare il panificio.

Iniziò così il fascismo punendo chi si opponeva alla dittatura, prima con sanzioni, poi con il carcere ed infine con le deportazioni e la morte.

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