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Israeliani da cacciatori a prede
di Leandro Leggeri
Un’operazione militare israeliana nel quartiere di Shuja'iyya, nella Striscia di Gaza, si è trasformata in un incubo per l’esercito di occupazione, intrappolato in un’imboscata perfettamente orchestrata dalla resistenza palestinese.
Le truppe israeliane, tra cui elementi della sedicesima brigata di riserva e della Guardia di frontiera, erano entrate nella zona con l’intenzione di tendere un agguato ai combattenti palestinesi. Ma i piani dell’occupazione si sono infranti contro la determinazione e l’intelligenza tattica della resistenza, che ha ribaltato la situazione, trasformando i cacciatori in prede.
Intorno alle 16:30 di venerdì, un gruppo di resistenti ha individuato e attaccato i soldati israeliani appostati in agguato, dando vita a uno scontro diretto nel cuore di Shuja'iyya. Nel conflitto a fuoco ha perso la vita un soldato della Guardia di frontiera israeliana.
Il tentativo disperato dell’occupazione di salvare i propri uomini si è presto trasformato in una battaglia di due ore, durante la quale i combattenti palestinesi hanno colpito ripetutamente i mezzi israeliani. Razzi anticarro hanno centrato una jeep militare e due carri armati, causando ulteriori perdite: un ufficiale israeliano è rimasto ucciso e diversi altri soldati feriti.
In totale, cinque razzi anticarro hanno devastato le forze di occupazione, mostrando ancora una volta che la resistenza palestinese, nonostante l’assedio e le difficoltà, mantiene alta la capacità di difendere la propria terra e di colpire l’esercito invasore nel cuore delle sue operazioni.
La battaglia di Shuja'iyya diventa così un simbolo di resistenza e di forza, dimostrando che il popolo palestinese non si piega di fronte alla macchina bellica israeliana, ma anzi continua a infliggerle colpi durissimi.
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