Osservatorio sulla legalita' e sui diritti
Osservatorio sulla legalita' onlusscopi, attivita', referenti, i comitati, il presidenteinvia domande, interventi, suggerimentihome osservatorio onlusnews settimanale gratuitaprima pagina
28 aprile 2025
tutti gli speciali

Prescrizione: FdI vuole ridurne i tempi, salvando Santanché e altri
di Elisa Fontana *

Mentre il mondo seguiva la morte e il funerale di papa Francesco, la splendida maggioranza che ci governa approfittava della distrazione generale per tirare fuori dal cilindro la riforma della prescrizione che, approvata alla Camera, giaceva inerte da 15 mesi su un binario morto, senza che se ne vedesse la presentazione anche al Senato per l’approvazione definitiva.

E, mentre è sempre stata Forza Italia a promuovere la riforma e a premere per l’approvazione, questa volta la presentazione al Senato avviene da parte di FdI, relatore il senatore Rastrelli, a mettere il sigillo sulla importanza che il partito della premier annette alla riforma.

Ma come mai questo rinnovato interesse a modificare l’istituto della prescrizione, che la riforma Bonafede aveva di molto ristretto? L’interesse meloniano sembra dovuto alle tante personalità del partito che, per un motivo o un altro, sono incappate nei rigori della legge.

Il caso più eclatante è sicuramente quello della ministra Santanchè che con il suo comportamento ha segnalato inequivocabilmente l’indisponibilità a dimettersi ed è anche quella che rischia di più una condanna nei processi a suo carico. Beninteso, la pietra dello scandalo non è certamente solo la ministra Santanchè, anche se la più importante per la carica che riveste, ma il discutibile onore se lo contendono in molti dentro il partito, dove ormai l’essere indagati a vario titolo costituisce quasi una medaglia al merito.

E allora, che fare davanti alla possibilità di procedimenti giudiziari che possano sfociare in una condanna? Non potendo, almeno per il momento, mettere fuori legge la magistratura, si procede con l’accorciamento dei tempi di prescrizione.

Se in Italia i processi durano a lungo e per legge diamo tempi di prescrizione molto brevi, magicamente tantissimi processi cadranno sotto la mannaia della prescrizione, sarà come se avessimo scherzato e l’eventuale imputato o condannato sarà libero come l’aria. Prescritto, certamente, non assolto, ma in un Paese che ha smarrito qualunque bussola etica questo potrebbe essere un valore aggiunto, non una macchia, come ci ha già insegnato il defunto cavaliere, campione delle prescrizioni.

E, dunque, se c’è una condanna in primo grado, scatta la prescrizione per non più di due anni, se è in appello per un anno. Tradotto in italiano corrente, in tre anni si dovrebbe celebrare processo in primo grado e appello, che, dati i tempi della nostra giustizia, è peggio di una barzelletta che non fa ridere.

Passati questi termini senza essere arrivati a conclusione, il reato cade in prescrizione e tutti vissero felici e contenti. E, ciliegina sulla maleodorante torta, se il testo passerà sarà applicabile ai casi futuri, ovviamente, ma anche a quelli in corso, per il principio del favor rei, cioè a favore dell’imputato o del condannato. Il che calza a pennello con il caso Santanché, ma non solo, ne converrete.

Cosa ci insegna questa ennesima pernacchia allo stato di diritto? Che la legge è uguale per tutti solo a livello teorico e di principio. Poi se hai un buon avvocato che sa tirare in lungo un processo (ricordate Ghedini con i processi berlusconiani, i ricoveri, le uveiti, gli impegni istituzionali?) puoi tranquillamente farti beffe di indagini, giudici e processi, mentre il solerte ministro della giustizia, invece di risolvere i problemi della intollerabile lunghezza dei processi dando personale e risorse alla macchina della giustizia, si dedica insieme a tutto il governo a moltiplicare i reati, a riempire le carceri e intasare di più i tribunali.

Il mix è perfetto: da una parte una giustizia classista che premia chi può permettersi una difesa top di gamma e dall’altra un atteggiamento ciecamente securitario che vorrebbe trasformare il Paese in una caserma a cielo aperto. E il popolo sovrano applaude estasiato.

* * Coordinatrice della Commissione Politica e Questione Morale dell'Osservatorio


per approfondire...

Dossier diritti

_____
NB: I CONTENUTI DEL SITO POSSONO ESSERE PRELEVATI
CITANDO L'AUTORE E LINKANDO
www.osservatoriosullalegalita.org

°
avviso legale