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Paraguay pone guardia iraniana in lista terroristi: protesta Teheran
di Vitoria Sobral
Teheran ha condannato fermamente la decisione del Paraguay di aggiungere il Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica (IRGC) alla sua lista delle "organizzazioni terroristiche", definendo l'azione illegale e in linea con l'influenza israeliana in America Latina.
La lista nera dell'IRGC del Paraguay segue un'espansione delle precedenti designazioni di Asuncion, che già includevano Hamas e Hezbollah.
Issa Kameli, direttore generale per le Americhe del Ministero degli Esteri iraniano, ha dichiarato che l'azione era "ingiustificabile e in violazione delle norme giuridiche internazionali" e ha accusato il Paraguay di schierarsi con il "regime israeliano occupante e genocida".
Kameli ha descritto la mossa del Paraguay come un'estensione calcolata degli sforzi israeliani per distogliere l'attenzione internazionale dal genocidio in corso a Gaza, inquadrando l'inserimento nella lista nera come una tattica diversiva volta a indebolire l'Iran e a proteggere Israele dalle proprie responsabilità.
"Questo pericoloso precedente, orchestrato per volere del regime sionista, implica i politici paraguaiani come complici di crimini perseguiti dalla Corte Penale Internazionale", ha avvertito.
Ha inoltre sottolineato il ruolo dell'IRGC nella difesa della sovranità dell'Iran e nella lotta al terrorismo, in particolare all'ISIS, sottolineando che l'Iran avrebbe adottato "tutte le misure essenziali" per difendere le sue forze armate da tali etichette.
Il presidente paraguaiano Santiago Pena ha annunciato giovedì la "designazione di terrorista dell'IRGC", riaffermando l'impegno del suo governo nella "lotta globale contro il terrorismo". Pena ha anche ampliato la lista nera di Hamas e Hezbollah del Paraguay per includere sia l'ala militare che quella politica di questi movimenti di resistenza.
Pena ha accusato l'IRGC di coinvolgimento in "violazioni dei diritti umani e attività terroristiche", sebbene non siano state presentate prove. Le amministrazioni statunitense e israeliana hanno accolto con favore la decisione, con il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa'ar che ha esortato altre nazioni a seguire l'esempio del Paraguay.
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