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23 aprile 2025
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Piano Re-Arm: procedura bocciata da Commissione giuridica UE
di Gabriella Mira Marq

Il servizio giuridico del Parlamento europeo aveva evidenziato che Ursula Von der Leyen ha fatto ricorso all'approvazione rapida (che permette di scavalcare il parlamento UE) ma non ricorrevano i presupposti e pertanto la Commissione giuridica UE ha votato all'unanimità contro il provvedimento che ha previsto il piano di riarmo da 800 miliardi.

La Commissione Giuridica dell'Europarlamento è infatti competente per l'interpretazione, l'applicazione e il controllo del diritto dell'Unione e la conformità degli atti dell'Unione al diritto primario, in particolare la scelta delle basi giuridiche e il rispetto dei principi di sussidiarietà e proporzionalità e la tutela giurisdizionale dei diritti e delle prerogative del Parlamento, compresa la sua partecipazione a ricorsi dinanzi alla Corte di giustizia dell'Unione europea.

In questo caso, la Commissione ha accolto il parere dei giuristi europei che hanno evidenziato come l'articolo 122 dei Trattati europei usato da Von der Leyen riguardi solo questioni straordinarie e urgenti (come per i decreti-legge in Italia) in questo caso non presenti e quindi il ricorso della presidente della Commissione UE a tale articolo per bypassare il parlamento europeo era stato dichiarato illegittimo.

Ovviamente non significa che il piano sia stato bocciato (valutazione di merito che spetta al parlamento europeo). Ad essere stata bocciata è la procedura utilizzata di scavalcare l'eurocamera quando non ne ricorrevano i presupposti.

Von der Leyen sarà ora costretta a presentare il suo progetto all'europarlamento UE, unico organo elettivo dell'UE, a meno che - con l'atteggiamento spesso adottato da questi politici - ignori il parere negativo e vada avanti lo stesso. In quel caso, però, la Commissione potrebbe ricorrere alla Corte di Giustizia UE e l'attuazione del piano sarebbe intanto sospesa, in attesa della sentenza della Corte.


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