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Israele non commenta la morte del Papa
di
Rosa Rinaldi
Netanyahu non ha espresso mezza parola di cordoglio per la morte di papa Francesco, parole che sono venute invece da tutto il mondo arabo.
La colpa di questo Papa, la cui morte vari esponenti del mondo infame festeggiano allegramente, è stata quella di chiamare le cose con il loro nome: "bambini massacrati", "genocidio".
Un genocidio che ieri sera, nel conclave mediatico in onda da Vespa, ci si è affannati a negare. Vespa in primis.
E l'ex ambasciatore israeliano in Italia, Dron Eydar (quello che in diretta da una tv italiana disse che intento di Israele era DISTRUGGERE GAZA) esorta Israele (e dunque gli israeliani, e dunque tutti gli ebrei) a non esprimere cordoglio per la morte di Papa Francesco.
Un Papa che già le nostre comunità ebraiche avevano definito "problematico" e "antisemita".
Eh sì perché l'antisemitismo è diventato ormai sinonimo di denuncia del terrorismo Israeliano, quello che ritiene legittimo far morire di fame, sete e fuoco tutta Gaza.
Bellissime le parole di Peter Cohen:
"Le cose che abbiamo permesso di fare ai Palestinesi da parte di Israele stanno iniziando ad accadere ai residenti statunitensi e presto potrebbero accadere ai cittadini statunitensi nel loro stesso Paese.
È perché abbiamo permesso che questo accadesse a loro che presto potrebbe accadere anche a noi.
Sono venuti per i palestinesi e io non ho fatto nulla..."
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